Le rilevazioni per il TgLa7 e per l'associazione Luca Coscioni che dal 3 ottobre sarà in congresso a Bari. Cappato: "Abbiamo invitato governo e opposizioni, ma non aspetteremo che si mettano d'accordo: pronti ad altre azioni di disobbedienza civile". Gallo: "Abbiamo rimesso le libertà in agenda come negli anni '70"
Nove italiani su 10 sono d’accordo con forme di eutanasia legale. Lo dicono i dati di Swg diffusi dal TgLa7 e dall’associazione Luca Coscioni. Come si vede dalla tabella della rilevazione mandata in onda da Enrico Mentana i favorevoli sono cresciuti in poco più di vent’anni di oltre il 30 per cento e, più propriamente, sono crollati i contrari che attualmente rappresentano solo l’8 per cento. Gli intervistati da Swg che rispondono sì a una legge per l’eutanasia si dividono in due campioni: quelli favorevoli (45 per cento) e quelli che lo sono a determinate condizioni fisiche e di salute.
Sui temi della bioetica l’associazione Coscioni ha commissionato allo stesso Swg una serie di quesiti non solo sul fine vita, ma anche su aborto, fecondazione assistita e legalizzazione della cannabis. Con risultati per certi versi (e per come va il dibattito pubblico) sorprendenti. “Gli italiani si dimostrano ancora una volta più avanti dei capipartito e chiedono riforme di libertà per potere decidere sulla propria vita e sulla propria morte” afferma Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. L’indagine è stata voluta dall’associazione in vista del suo congresso – che avrà il titolo “Le libertà in fiera” – in programma a Bari dal 3 al 6 ottobre.
Fine vita: 8 su 10 lamentano scarsa informazione sul biotestamento
Secondo il sondaggio di Swg il testamento biologico è conosciuto dall’83 per cento degli intervistati, ma il 71 per cento ignora le procedure per il rilascio delle Disposizioni anticipate di trattamento. Per l’84 per cento la causa di questa difficoltà è da legare alla scarsa informazione da parte delle istituzioni. La metà del campione rileva l’assenza di un’adeguata tutela e disciplina giuridica sul fine vita. Sull’eutanasia legale i dati di questa seconda indagine differiscono nel dettaglio rispetto a quello effettuato per il TgLa7: il 56 per cento degli italiani è assolutamente a favore di una legge, mentre un altro 37 sostiene una regolamentazione dell’accesso a determinate condizioni fisiche e di salute. Il totale, tuttavia, come si vede, non cambia. “Il congresso – spiega l’associazione Coscioni – rilancerà le azioni di disobbedienza civile per ampliare le possibilità di scelte al fine della vita e chiederà la calendarizzazione della proposta di legge d’iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia presentata alla Camera a settembre 2013″. Sono stati invitati tutti, governo e opposizione, annuncia Cappato. “Ma una cosa è certa: non staremo ad aspettare che si mettano d’accordo tra loro e ‘concedano’ forse un giorno quelle riforme per le quali i cittadini sono pronti da molto tempo”.
Aborto: 3 su 4 sono favorevoli
Dopo 41 anni un’ampia maggioranza si dichiara favorevole all’aborto: tre su 4, più precisamente il 73 per cento. La metà degli intervistati ritiene che sia necessario migliorare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza permettendo il regime ambulatoriale, il trattamento a casa ed eliminando la raccomandazione del ricovero. Il 58 per cento sostiene che la legge 194 attualmente in vigore dal 1978 sia stata una buona legge che va però cambiata, garantendo alle donne – secondo il 70 per cento degli intervistati – percorsi di accesso alla Ivg maggiormente facilitati.
Procreazione assistita: l’82 per cento vuole una legge
Una stragrande maggioranza (l’82 per cento) sente forte anche l’esigenza di regolamentazione della procreazione medicalmente assistita. Nello specifico l’85 per cento è favorevole alla diagnosi preimpianto per le malattie genetiche, il 64 per cento alla fecondazione col seme di un donatore esterno alla coppia. mentre il 57 sostiene la fecondazione assistita per le donne single. Il 42 per cento si dice favorevole anche alla fecondazione assistita per le coppie omosessuali.
Ricerca scientifica: per il 65% via il divieto di ricerca su embrioni
Quattordini anni dopo il referendum fallito, la gran parte delle persone intervistate da Swg (il 65 per cento) vorrebbe eliminare il divieto di destinare alla ricerca gli embrioni non utilizzati in vece di lasciarli congelati in modo indefinito. In Italia, oggi, come noto non è consentito l’utilizzo di embrioni (non idonei alla gravidanza) ai fini di ricerca e quindi gli embrioni utilizzati vengono acquistati dall’estero.
Cannabis e droghe: la maggioranza a favore della regolamentazione
Secondo i dati di Swg diffusi dall’associazione Coscioni, il 53 per cento dei cittadini è a favore della regolamentazione della cannabis. Per il 61 per cento l’ideale sarebbe reinvestire le maggiori entrate per lo Stato in fini sociali o in Regioni depresse economicamente. Due cittadini su tre (il 68 per cento) sono favorevoli a maggiori studi e ricerche sull’uso di droghe a fini terapeutici. “L’ultima conferenza nazionale sulle droghe risale al 2009 – commenta l’associazione Coscioni in una nota – Il congresso è il primo appuntamento che porterà a una conferenza indipendente a Milano per gennai 2020 su tutti gli aspetti relativi agli stupefacenti”.
Gallo: “Abbiamo rimesso le libertà in agenda come negli anni ’70”
I quesiti del sondaggio anche su battaglie già vinte oltre quarant’anni fa e apparentemente ormai acquisite non sono casuali, fa intendere l’associazione Coscioni. “Dopo la grande stagione dei diritti civili degli anni Settanta che portò all’Italia la legalizzazione del divorzio e dell’aborto – dichiara la segretaria dell’associazione Filomena Gallo – abbiamo rimesso le libertà nell’agenda politica. Nonostante la paralisi dei partiti, con le nostre azioni di iniziativa popolare, di azione giudiziaria e di disobbedienza civile abbiamo ottenuto la legalizzazione dell’analisi genetica preimpianto, della fecondazione eterologa, della sospensione delle terapie e del testamento biologico. Con la sentenza della Consulta sul processo Cappato abbiamo fatto un altro passo avanti verso il diritto a vivere liberi fino alla fine. A Bari, il nostro Congresso sarà una vera e propria ‘Fiera delle libertà’, per completare con la conquista di nuovi diritti quel percorso avviato negli anni Settanta.