Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Intermountain Healthcare di Salt Lake City ha stabilito che i passi misurati con i braccialetti indossabili sono validi per stimare la capacità di esercizio e determinare lo stato di salute dei pazienti con malattie polmonari. Per questo tipo di pazienti, il metodo standard di valutazione consiste nel cosiddetto ‘test dei sei minuti’, che misura la distanza che il paziente copre a piedi in un arco temporale di sei minuti (6WMD). È un parametro che da svariati anni ormai aiuta efficacemente i medici a determinare la capacità di esercizio del paziente, nonché a calcolarne lo stato di salute.
Quello che è emerso è che i risultati del test 6WMD e del rilevamento mediante contapassi sono equivalenti. I contatori di passi indossabili possono essere utilizzati nelle cure cliniche per monitorare efficacemente i progressi del paziente nella gestione della malattia. I ricercatori affermano che i risultati sono un altro esempio di come dispositivi indossabili e di monitoraggio, come ad esempio Fitbit e Apple Watch citati nello studio, possono essere utilizzati nella cura dei pazienti per migliorarne i risultati.
Denitza Blagev, autore principale dello studio e medico di terapia polmonare e di terapia intensiva presso l’Intermountain Healthcare, spiega che “ciò significa che possiamo monitorare più frequentemente i progressi dei pazienti, in modo meno costoso e più comodo per i pazienti rispetto agli attuali test standard”.
6WMD è un importante standard oggettivo utilizzato per valutare la capacità di allenamento dei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e malattie cardiovascolari. Le persone camminano per sei minuti e, in base a quanti metri hanno coperto, i medici possono calcolare progressi, peggioramenti e lo stato di salute complessivo. Blagev spiega che “normalmente, il test 6WMD viene eseguito a intervalli di mesi o una volta all’anno. Con i braccialetti contapassi potremmo misurare i pazienti su base regolare, e sapere se dobbiamo intervenire”.
I risultati dello studio sono stati presentati al Congresso internazionale della European Respiratory Society che si è tenuto a fine settembre a Madrid. I test si sono protratti per 3 mesi, coinvolgendo 52 pazienti adulti con una storia di problemi respiratori in coincidenza con i periodi di elevato inquinamento atmosferico. I contapassi hanno monitorato i passi per tutta la durata del test, e i pazienti sono stati invitati a compilare questionari sui sintomi respiratori che li affliggevano.
I ricercatori hanno scoperto di poter stimare efficacemente i risultati della 6MWD di un paziente usando il contapassi, invece di farli andare in ospedale per il test. Blagev aggiunge che “invece di avere misurazioni a distanza di mesi, si potrebbero avere misurazioni settimanali e trarre informazioni frequenti sulla progressione della malattia. Si tratta di un miglioramento significativo e di un vantaggio per i nostri pazienti”.
Il prossimo passo sarà quello di “utilizzare i contapassi per gestire meglio la salute e rilevare eventuali peggioramenti prima che si manifestino i sintomi”, ha aggiunto il dott. Blagev.