La Corea del Nord ha lanciato mercoledì mattina due missili balistici da un sottomarino: è quanto denunciano Giappone e Corea del Sud precisando che il test missilistico è stato condotto vicino al porto di Wonsan, a est della capitale Pyongyang. Nel corso di una conferenza stampa a Tokyo, il portavoce del governo giapponese Yoshihide Suga ha spiegato che uno di loro ”è caduto nella zona economica esclusiva al largo della prefettura di Shimane’‘, nel nordovest del Giappone. Solo martedì la Corea del Nord aveva annunciato che a partire da sabato 5 ottobre ricominceranno i negoziati per la denuclearizzazione del Paese con gli Stati Uniti: le trattative sono in stallo dal febbraio scorso, quando il presidente americano Donald Trump e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un si erano incontrati in un vertice ad Hanoi, in Vietnam.
I missili balistici sottomarini lanciati questa mattina hanno coperto una distanza di 450 chilometri e hanno raggiunto un’altitudine di 9.100 metri prima di cadere nel mar del Giappone e, secondo la denuncia della Corea del Sud, si sarebbe diviso in due in volo. Se confermato, si tratterebbe di una significativa escalation rispetto ai test a corto raggio condotti finora da maggio. Sarebbe infatti la prima volta che un missile viene sparato da un sottomarino nordcoreano dal 24 agosto del 2016.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha annunciato che il suo Paese ha inviato una protesta formale alla Corea del Nord per il lancio di due “missili balistici”. Ai giornalisti, Abe ha detto che “questa mattina la Corea del Nord ha lanciato due missili balistici. Il lancio di missili balistici viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Inviamo una protesta formale e lo condanniamo con forza”. Il premier giapponese ha quindi annunciato che “faremo di tutto per proteggere la sicurezza della popolazione e siamo in stato di massima allerta coordinandoci con gli Stati Uniti e la comunità internazionale”. Anche la Corea del Sud ha espresso “forte preoccupazione” per quanto avvenuto.