“Non ficcate il naso nelle cose degli altri sino a questo punto, non siate estremi anche nella bacchettoneria”. E quindi, “lasciate perdere comitati di discussione” e “lasciamo ognuno libero di scegliere quello che ritiene il meglio per sé”. Il giorno dopo che la legge sull’Eutanasia è stata incardinata al Senato e meno di una settimana dopo la sentenza della Consulta che ha aperto al suicidio assistito, Beppe Grillo è intervenuto sul sul blog personale per ribadire la sua posizione in difesa della libertà di scelta dei singoli. Del resto, a settembre 2016, erano stati gli stessi iscritti M5s a schierarsi in favore di eutanasia e testamento biologico con un plebiscito sulla piattaforma Rousseau.

“Qualche giorno fa”, è stato l’esordio del blog di Grillo, “ero in ospedale per una visita di routine. Mi sono fatto rapire da una scena che accade di continuo: un uomo di circa 70 anni con le tipiche caratteristiche desolanti del ‘paziente che non ne esce più’. Era in barella, al suo seguito una specie di tata svogliata e grassa che quasi non parla italiano, nessun altro. Mi ha colpito ed affondato la sua espressione: ‘… ci siamo…’. Sembrava una versione lenta dell’arrivo alla cima dell’8 volante che sta per andare giù… ma per sempre. Un riassunto agghiacciante, i suoi occhi erano tanto increduli quanto spaventati e soli. E’ passato attraverso la scia meteorica di tanti medici e infermieri, tutti più o meno giovani, e comunemente intenti ad ignorare quello sguardo. Una cosa privata e triste, un intimo precipizio, la nuova casa per quel che mi resta”.

Proprio alla luce di quell’episodio, Grillo scrive di aver fatto una riflessione sull’eutanasia e sul dibattito in corso in queste settimane. “Non lo so cosa devo pensare, ma non ho la favella di buona lega davanti a quel finale. Non capisco e non capirò mai come possa venire in mente di metterci a dettar legge al mistero triste e fabbricare impicci e cavilli vari per ostacolare quelle pochissime scelte che restano alla fine”. Quindi ha chiuso rivolgendosi genericamente ai lettori, con un messaggio che sembra rivolto anche alle Camere che del tema dovranno occuparsi proprio nei prossimi mesi: “Non ficcate il naso nelle cose degli altri sino a questo punto, non siate estremi anche nella bacchettoneria. Correte a sorridere a queste persone, fatele ridere, provateci perlomeno, create qualcosa per loro, inventatevi un nido per quella solitudine. La fine, la solitudine e l’abbandono nella sofferenza: o fate qualcosa oppure fatevi soltanto gli affari vostri! Non andate a confrontarvi i vestiti buoni per partecipare a tiritere sull’etica e discussioni profonde sullo strazio. Lasciate perdere comitati di discussione, so che è difficile, ma basta lasciare che ve ne freghiate come ve ne freghereste di quell’uomo. Proviamo a chiamarlo di nuovo ‘Signore’ e lasciamogli scegliere quello che ritiene il meglio per sé”.

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