Si chiama Adelaide Manselli, ma tutti la conoscono con il nome di Anna Pannocchia. Grazie a Maccio Capatonda, sin dagli anni Duemila, ha avuto diversi ruoli in televisione (dagli indimenticabili Mai Dire al DopoFestival di Sanremo del 2008), al cinema e pure in radio, tanto da diventare un personaggio simpatico e apprezzato da tutti. E poi? Di lei si erano perse le tracce. “Soltanto nell’ultimo anno ho avuto quattro esaurimenti nervosi”, racconta a ilfattoquotidiano.it. “Questa situazione mi ha portato a perdere il mio lavoro. Infatti, oltre a lavorare assieme a Maccio, avevo un posto fisso da commessa in un negozio di lusso a Milano. Avendo chiesto troppi giorni di malattia nell’ultimo anno, mi hanno dovuta licenziare per giusta causa”.
In più, secondo quanto racconta Adelaide/Anna, anche il suo “padrino” è scomparso nel nulla: “I film con Maccio erano un lavoretto in più per arrotondare: non rappresentavano un’entrata così importante, semmai erano un impegno gratificante. La gente mi riconosceva per strada, e io con Maccio avevo stretto anche una bella amicizia. Ma all’improvviso anche lui è sparito e non si è fatto più sentire, senza spiegazioni. Questa cosa mi ha fatto soffrire, non posso negarlo”. “Il mondo dello spettacolo le ha chiuso le porte?”, chiediamo. “Non so cosa sia successo. D’accordo, Maccio non mi ha più chiamata, ma io ci sono rimasta talmente male che non sono andata a bussare alla porta di nessuno. Anche perché in tutti questi anni mi trovavo così bene con lui che non ho mai cercato nessun altro regista”. La 45enne milanese spiega quindi cos’è successo nella sua vita negli ultimi mesi: “Ora mi sento un po’ meglio: sto facendo un percorso di cure, ma mi manca lavorare. Non fare niente tutto il giorno crea un circolo vizioso che ti porta alla depressione. Mi diletto a fare dipinti, fare gioiellini e scrivere poesie, ma non basta. I risparmi economici sono quelli che sono e voglio tornare in pista. E se Maccio volesse rifarsi vivo, per me sarebbe un gran bel regalo”.