Luca Lotti assicura di non provare rabbia, l’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, ipotizza di aver pestato i piedi a qualcuno e si dice “sconcertato“, mentre il maggiore Gianpaolo Scafarto è “contentissimo”. Sono le reazioni ai rinvii a giudizio sul caso Consip: a processo vanno l’ex ministro e attuale deputato del Pd, l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, Del Sette, il generale Emanuele Saltalamacchia e Carlo Russo, l’imprenditore amico di Tiziano Renzi. Prosciolti, invece, Scafarto e il colonnello Alessandro Sessa.
“Da parte mia, sia chiaro, non c’è rabbia o rancore per nessuno, neanche verso chi si è divertito a sbattere ‘il mostro in prima pagina’ senza assumersi nessuna responsabilità”, scrive su Facebook l’ex ministro Lotti. “Il reato di cui devo rispondere è favoreggiamento di un ‘non indagato’. Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta. Ero e resto convinto che i processi si fanno nelle aule dei Tribunali e non sui giornali. Dimostrerò in quelle sedi la mia innocenza“, dichiara poi il renziano rimasto nel Partito democratico. Lotti incassa il sostegno dell’amico Matteo Renzi, ora leader di Italia Viva, che ha commentato: “Non ho alcun dubbio sull’innocenza di Luca Lotti: basta processi sui social”. “Sono sicuro che il rinvio a giudizio sarà l’occasione per Luca Lotti per provare la sua totale estraneità alle accuse”, dice dal canto suo il capogruppo democratico alla Camera, Graziano Delrio.
“La mattina del 23 dicembre 2016 ho letto la prima pagina del Fatto Quotidiano: il titolo d’apertura era ‘Indagato Lotti‘. È così che ho scoperto di essere indagato, leggendo un giornale”, racconta Lotti nel suo lungo post su Facebook. “Non ho mai ricevuto l’avviso di garanzia – aggiunge – perché chiesi immediatamente di essere ascoltato dagli inquirenti. Da quella mattina sono passati oltre mille giorni: 1014 per l’esattezza. In questo lungo periodo il mio nome legato all’inchiesta Consip è stato tirato in ballo in oltre 2600 articoli sui giornali italiani (cui vanno aggiunti migliaia di lanci d’agenzie di stampa e un numero incalcolabile di servizi televisivi)”. “Sempre nello stesso periodo io ho rilasciato solo tre dichiarazioni, per confermare la mia innocenza e la mia fiducia nella giustizia: da un punto di vista della comunicazione è come tentare di fermare uno tsunami con l’ombrello“, conclude Lotti. A sua difesa interviene il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci, anche lui vicino a Renzi: “Sono certo che Luca Lotti dimostrerà la sua estraneità ai fatti e la sua innocenza nel processo. Mi auguro che la logica del mostro da sbattere in prima pagina sia combattuta con sempre maggiore durezza dal sistema giudiziario”,
“Sono sconcertato. Forse ho pestato i piedi a qualcuno“, è invece il commento rilasciato all’Adnkronos dall’ex comandante generale dei carabinieri Del Sette, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio. “So di aver fatto solo il mio dovere“, puntualizza. Sceglie il silenzio invece il generale Saltalamacchia che, contatto sempre dall’Adnkronos, risponde: “Su questa storia preferisco non parlare“.
Tutt’altro umore quello del maggiore dei carabinieri, Gian Paolo Scafarto, dopo la decisione del gup Clementina Forleo che lo ha prosciolto da tutte le accuse: “Sono contentissimo, perché c’è finalmente la parola fine su questa vicenda. Oggi è un giorno bellissimo, sin dal principio mi sono dichiarato estraneo a questa vicenda. Non guardo dietro, ma solo avanti”. La Procura di Roma però fa sapere alle agenzie di stampa che impugnerà in Corte d’Appello la sentenza di proscioglimento di Scafarto e del colonnello dell’Arma, Alessandro Sessa.
Giustizia & Impunità
Consip, Lotti dopo il rinvio a giudizio: “Non provo rabbia o rancore”. Renzi: “Non ho alcun dubbio sulla sua innocenza”
L'ex ministro e attuale deputato Pd: "Il 23 dicembre 2016 ho letto la prima pagina del Fatto Quotidiano: il titolo era 'Indagato Lotti'. È così che l'ho scoperto". Il senatore dem Marcucci: "Combattere logica del mostro da sbattere in prima pagina". L’ex comandante dei carabinieri Del Sette: "Sono sconcertato. Forse ho pestato i piedi a qualcuno". Il maggiore Scafarto festeggia il proscioglimento: "Un giorno bellissimo"
Luca Lotti assicura di non provare rabbia, l’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, ipotizza di aver pestato i piedi a qualcuno e si dice “sconcertato“, mentre il maggiore Gianpaolo Scafarto è “contentissimo”. Sono le reazioni ai rinvii a giudizio sul caso Consip: a processo vanno l’ex ministro e attuale deputato del Pd, l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, Del Sette, il generale Emanuele Saltalamacchia e Carlo Russo, l’imprenditore amico di Tiziano Renzi. Prosciolti, invece, Scafarto e il colonnello Alessandro Sessa.
“Da parte mia, sia chiaro, non c’è rabbia o rancore per nessuno, neanche verso chi si è divertito a sbattere ‘il mostro in prima pagina’ senza assumersi nessuna responsabilità”, scrive su Facebook l’ex ministro Lotti. “Il reato di cui devo rispondere è favoreggiamento di un ‘non indagato’. Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta. Ero e resto convinto che i processi si fanno nelle aule dei Tribunali e non sui giornali. Dimostrerò in quelle sedi la mia innocenza“, dichiara poi il renziano rimasto nel Partito democratico. Lotti incassa il sostegno dell’amico Matteo Renzi, ora leader di Italia Viva, che ha commentato: “Non ho alcun dubbio sull’innocenza di Luca Lotti: basta processi sui social”. “Sono sicuro che il rinvio a giudizio sarà l’occasione per Luca Lotti per provare la sua totale estraneità alle accuse”, dice dal canto suo il capogruppo democratico alla Camera, Graziano Delrio.
“La mattina del 23 dicembre 2016 ho letto la prima pagina del Fatto Quotidiano: il titolo d’apertura era ‘Indagato Lotti‘. È così che ho scoperto di essere indagato, leggendo un giornale”, racconta Lotti nel suo lungo post su Facebook. “Non ho mai ricevuto l’avviso di garanzia – aggiunge – perché chiesi immediatamente di essere ascoltato dagli inquirenti. Da quella mattina sono passati oltre mille giorni: 1014 per l’esattezza. In questo lungo periodo il mio nome legato all’inchiesta Consip è stato tirato in ballo in oltre 2600 articoli sui giornali italiani (cui vanno aggiunti migliaia di lanci d’agenzie di stampa e un numero incalcolabile di servizi televisivi)”. “Sempre nello stesso periodo io ho rilasciato solo tre dichiarazioni, per confermare la mia innocenza e la mia fiducia nella giustizia: da un punto di vista della comunicazione è come tentare di fermare uno tsunami con l’ombrello“, conclude Lotti. A sua difesa interviene il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci, anche lui vicino a Renzi: “Sono certo che Luca Lotti dimostrerà la sua estraneità ai fatti e la sua innocenza nel processo. Mi auguro che la logica del mostro da sbattere in prima pagina sia combattuta con sempre maggiore durezza dal sistema giudiziario”,
“Sono sconcertato. Forse ho pestato i piedi a qualcuno“, è invece il commento rilasciato all’Adnkronos dall’ex comandante generale dei carabinieri Del Sette, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio. “So di aver fatto solo il mio dovere“, puntualizza. Sceglie il silenzio invece il generale Saltalamacchia che, contatto sempre dall’Adnkronos, risponde: “Su questa storia preferisco non parlare“.
Tutt’altro umore quello del maggiore dei carabinieri, Gian Paolo Scafarto, dopo la decisione del gup Clementina Forleo che lo ha prosciolto da tutte le accuse: “Sono contentissimo, perché c’è finalmente la parola fine su questa vicenda. Oggi è un giorno bellissimo, sin dal principio mi sono dichiarato estraneo a questa vicenda. Non guardo dietro, ma solo avanti”. La Procura di Roma però fa sapere alle agenzie di stampa che impugnerà in Corte d’Appello la sentenza di proscioglimento di Scafarto e del colonnello dell’Arma, Alessandro Sessa.
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
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Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.