Calci, schiaffi, sputi, arbitri inseguiti e maltrattati, campetti polverosi e impervi, cronache surreali e a volte sgrammaticate e addirittura i colpi fantascientifici di Holly e Benji replicati sul terreno di gioco. È quello che accade ogni settimana nel calcio dilettantistico: lontano dai riflettori (e dai soldi) di Serie A e Champions, tra inciviltà per nulla celata pochi virtuosismi ma anche uno spirito rustico e sincero che per molti versi il pallone “d’elitè” ha perso. Spirito rustico che sarà sicuramente poco apprezzato dagli arbitri, che nelle categorie inferiori, giovanissimi e lontano dai riflettori sono costretti ogni week end a subire angherie di tutti i tipi, goliardiche in alcuni casi, per nulla simpatiche in altri.
ARBITRI, ACQUA, VINO E “AGITAZIONE IMMOTIVATA” – Fa specie ad esempio che il Città di Gragnano, squadra di Eccellenza campana, abbia preso una multa di 150 euro per le intemperanze dei suoi tifosi che hanno tirato 3 bottigliette d’acqua sul terreno di gioco. Colpisce che in una città simbolo del buon vino (la città da il nome al vino doc “Penisola Sorrentina rosso frizzante naturale Gragnano”) si venga multati per l’utilizzo di acqua: dettaglio che avrà indispettito anche l’arbitro. Meno divertente sarà stato trovarsi di fronte al raptus che ha portato Boschini Emanuele del Pescantina Settimo calcio, squadra di Promozione veneta, a beccarsi 9 giornate di squalifica. A leggere le oltre mille battute dedicate a lui dal Giudice Sportivo viene difficile comprendere il perché di tanta rabbia. Dai compagni agli avversari all’arbitro, si è scagliato contro chiunque: “Lasciava il terreno di gioco in preda all’agitazione apparentemente immotivata, assumendo comportamento provocatorio nei confronti dei compagni e degli avversari, che spintonava ripetutamente. Invitato a mantenere un contegno, non si ravvedeva, per cui era espulso con comunicazione a lui e ai suoi dirigenti. Nella zona antistante gli spogliatoi persisteva nel comportamento, a dispetto dell’espulsione, arrivando a prendere per il collo un dirigente del Malo. Trattenuto dai compagni, che lo portavano nello spogliatoio, ma ne usciva per tre volte. In una di queste occasioni si avvicinava all’arbitro spingendolo contro la porta dello spogliatoio a lei riservato, senza provocare danni fisici, ma accompagnando il gesto con ingiurie e bestemmie. Solo dopo dieci minuti riuscivano a trattenerlo all’interno dello spogliatoi”. Insomma, il buon Soviero a confronto era un’educanda.
LA CATAPULTA INFERNALE E GLI ACCADEMICI DI HOLLY E BENJI – Tra le cose belle che si possono ammirare sui campi di provincia ci sono anche gesti tecnici di primissima qualità. Col minor rischio di beccarsi fischi e brutti voti infatti si tende a provare il virtuosismo più facilmente: magari si fa una figuraccia, magari riesce e sono applausi. Splendido il gol segnato dall’Akragas, società storica siciliana oggi in Promozione, contro la Pro Favara: una doppia rovesciata in coabitazione tra il bomber Gambino e un suo compagno. Il video ha fatto il giro del web e dei social, ovunque con citazione della “Catapulta infernale” dei Gemelli Derrick di Holly e Benjii. Citazione che però ha fatto infuriare i puristi del cartone giapponese. In realtà il gesto dei circensi gemelli prima avversari e poi compagni di Holly e Benji era ben più arzigogolato: uno dei due si lanciava schiena a terra e piedi in aria e l’altro gli saltava sulle gambe usandole come trampolino e schizzava in cielo, colpendo la palla e anticipando i difensori. Il tiro doppio in semirovesciata era un colpo di Holly e del suo “gemello” del gol Tom Becker: cosa che hanno fatto notare in molti sui social.
IL DIESSE ONNIVORO – Degnissime di nota sono anche le cronache che raccontano il calcio dilettantistico. Tantissimi ormai i siti internet dedicati completamente al tema, tantissimi i ragazzini che sognano che la palestra dei campetti di provincia forgi la loro penna al punto da renderla pronta per raccontare altri palcoscenici. A volte qualche errore o la voglia di osare producono effetti divertenti, altre misteriosi: come il titolo (pubblicato su due siti veneti, Padovasport e Generazione Libera) che parla di un direttore sportivo “onnivoro”, quello del Trento, per la sua operosità in sede di mercato. Chissà che dopo questo titolo qualche calciatore, oggetto del desiderio, preoccupato dalla fame e dall’alimentazione assai variegata del diesse si sia intimorito, preferendo altre squadre.