Economia

Assolombarda, Bonomi a Conte: “Stupiteci, l’Italia è ferma. Per il cuneo fiscale servono 14 miliardi, non 2”

Il presidente dell'associazione degli industriali lombardi parla alla Scala davanti agli imprenditori. Al governo chiede "fondamentali elementi di discontinuità", e l'archiviazione di reddito di cittadinanza e quota 100. E avverte - con riferimento a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, senza nominarli - che "non si guida un Paese da un balcone o da una spiaggia"

“Chiediamo una legge di bilancio che renda evidente che la lezione è stata compresa. Non rispondeteci con un un elenco di 27 o 39 proposte diverse. Non parlateci di nuovo umanesimo e di nuovo rinascimento. L’appello che rivolgiamo a Conte è uno solo: questa volta, stupiteci! L’Italia è ferma. Ci dica 3 cose essenziali che il suo governo intende fare per rilanciarla”. Carlo Bonomi, alla sua terza assemblea a capo di Assolombarda, raccoglie gli applausi degli imprenditori e lancia un appello al premier Giuseppe Conte, alla Scala di Milano per l’assise degli imprenditori. Non risparmia critiche alla politica, ma fa un’apertura di credito al governo, il terzo diverso in tre anni e soprattutto chiede di voltare pagina. In primis, gli industriali lombardi chiedono “fondamentali elementi di discontinuità”, archiviando reddito di cittadinanza e quota 100, e invocano concretezza. E in vista della legge di bilancio, Bonomi insiste sul cuneo fiscale. Per abbatterlo, dice, “non servono pochi miliardi” ma “almeno 13 o 14, non certo i 2 miliardi e qualcosa di cui leggiamo nella Nadef“.

Davanti a Bonomi c’è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che incassa un lungo applauso e una standing ovation, ma anche, tra gli altri, i ministri della Difesa e dell’Interno, Lorenzo Guerini e Luciana Lamorgese, oltre alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. E poi, ancora, il numero uno di Confindustria, Vincenzo Boccia, la presidente di Eni, Emma Marcegaglia, Fedele Confalonieri (Mediaset) e altri big del mondo finanziario. Bonomi fa ricorso al classico metodo del bastone e della carota rivolgendosi all’inquilino di Palazzo Chigi. “Noi apprezziamo i nuovi propositi, ma non dimentichiamo quello che abbiamo visto e sentito nei 14 mesi precedenti. Non possiamo dimenticare che quel governo ci ha promesso di cancellare la povertà, invece ci ha restituito la stagnazione“. Ma c’è di più, perché Bonomi avverte – con riferimento a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, senza nominarli – che “non si guida un Paese da un balcone o da una spiaggia“. E, dopo un colloquio con Conte, con sul tavolo anche i temi dei giovani e della sostenibilità ambientale, apprezza la mano tesa dal premier: “Ha detto che le porte di Palazzo Chigi saranno aperte per avere un dialogo e una collaborazione. Ritengo dunque che si sia aperta una finestra positiva che può portare il Paese a tornare a crescere”. D’altronde, nell’appello finale dove parla anche del ‘metodo Milano’, dice a gran voce: “Restiamo uniti. Tutti. Insieme”.