Si conclude così in appello a Genova il caso, passato anche da un verdetto della Cassazione, della barca dell'imprenditore
Prescrizione del reato, ma confisca della barca. Si conclude così in appello a Genova il caso, passato anche da un verdetto della Cassazione, dello yacht Force Blue. L’imprenditore Flavio Briatore e altre tre persone sono state prosciolte per “intervenuta prescrizione”. Il processo in secondo grado, con la condanna a 18 mesi per Briatore, era stato celebrato dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza. I giudici del processo bis – come riporta l’Ansa – hanno anche confermato la confisca, in solido, di 3 milioni e 600 mila euro ai quattro imputati. Una sentenza che “verrà impugnata – ha spiegato uno dei legali – soprattutto nella parte che prevede la confisca”.
Il dibattimento bis in appello riguardava le accuse sull’omesso versamento Iva all’importazione, mentre gli ermellini avevano già fatto decadere con un’assoluzione quelle relative alle fatture inesistenti. Lo yacht fu sequestrato dalla Guardia di finanza nel maggio 2010 al largo di La Spezia mentre a bordo c’erano Elisabetta Gregoraci, col figlioletto, e una ventina di membri dell’equipaggio.
Secondo l’imputazione originaria, Briatore e gli altri avrebbero simulato un’attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare il Force Blue per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010 senza versare la dovuta Iva all’importazione per 3,6 milioni di euro. In primo grado il manager era stato condannato un anno e 11 mesi; pena poi ridotta in appello. Da quella inchiesta era nato un filone per corruzione nel quale era indagato lo stesso Briatore. L’indagine dovrebbe chiudersi nelle prossime settimane.