22 dicembre 2016 – Indagato Del Sette
Il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette è indagato dalla procura di Napoli per favoreggiamento e rivelazione del segreto nell’ambito dell’inchiesta dei pm Henry John Woodcock, Enrica Parascandolo e Celeste Carrano sugli appalti Consip. Le carte dell’inchiesta sono stati trasmesse a Roma per competenza. La vicenda, come spiegato dal Fatto quotidiano, è quella relativa all’appalto cosiddetto Fm4, la gara di facility management del valore di 2,7 miliardi bandita nel 2004 e suddivisa in diversi lotti, tre dei quali potrebbero essere aggiudicati alla società di Romeo. Il 16 novembre i pm sentono Gasparri sui rapporti con Romeo e il 20 dicembre i carabinieri del Noe e i finanzieri del nucleo di Polizia tributaria di Napoli vanno negli uffici dell’Ad di Consip Luigi Marroni. E il coinvolgimento del comandante dell’Arma è dovuto proprio alle dichiarazioni rese ai pm dall’amministratore delegato, che nelle scorse settimane – come spiega il quotidiano – aveva incaricato una società privata di effettuare una bonifica degli uffici. Agli inquirenti spiegò: “È stato il presidente della Consip Luigi Ferrara a dirmi che lo aveva messo in guardia il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette”. Ferrara ha dichiarato al giornale che Del Sette gli disse “di stare attento agli incontri che facevo con gli imprenditori e in particolare con Alfredo Romeo, e io riferii la cosa all’amministratore delegato Marroni per consigliare anche a lui le migliori regole di ingaggio per gli imprenditori, ma non ricordo di aver parlato di Romeo”.
23 dicembre 2016 – Indagato Luca Lotti
“Oggi un giornale (Il Fatto quotidiano) scrive che sarei indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio in una inchiesta che vedrebbe indagato persino il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri”. Parola del ministro dello Sport Luca Lotti, che su Facebook ha commentato così lo scoop del Fatto sulla sua iscrizione nel registro degli indagati per rivelazione di segreto d’ufficio”. Insieme a lui sono indagati a Roma anche il Comandante Generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e il Comandante dei Carabinieri della regione Toscana Emanuele Saltalamacchia, tutti per la fuga di notizie sull’inchiesta della procura di Napoli sugli appalti Consip. Secondo la ricostruzione del Fatto, la magistratura sospetta a carico del ministro i reati di favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. La fuga di notizie avrebbe infatti consentito la bonifica ambientale degli uffici dei vertici Consip dalle cimici fatte mettere dai magistrati nella sede nazionale di via Isonzo a Roma. Motivo per cui i pm napoletani titolari dell’inchiesta hanno trasmesso per competenza le carte sulla fuga di notizie alla Procura di Roma guidata da Giuseppe Pignatone.