Il giorno dopo l’annuncio che la maggioranza ha trovato l’accordo su un emendamento al decreto crisi che prevede un doppio binario di tutele per i rider, le piattaforme del cibo a domicilio annunciano battaglia. Matteo Sarzana, presidente di Assoldelivery e general manager di Deliveroo Italia, parla di “forte preoccupazione” per la strada scelta dal governo e chiede un confronto. “Ancora non c’è nessun documento ufficiale condiviso, ma se fossero confermate le voci uscite fino ad oggi, l’industria del food delivery sarebbe in serie difficoltà“. Secondo Sarzana “si è parlato di un compromesso ma questo compromesso nella realtà non c’è stato perché è una norma che è stata scritta senza tenere presente i punti di vista di imprese e anche dei lavoratori”. E “la realtà dei fatti”, sostiene, “è che se fossero confermate le voci uscite fino ad oggi, tre lavoratori su 4 non sarebbero più attratti dall’industria del food delivery”.
Per il presidente di Assodelivery “si andrebbe a normare in maniera unilaterale uno dei pochi settori che in questo momento crescono e mettono a disposizione posti di lavoro aggiuntivi“. In realtà l’emendamento, per i ciclofattorini che lavorano in maniera occasionale, rinvia per la definizione dei “criteri di determinazione del compenso” ai contratti collettivi stipulati dai sindacati più rappresentativi. E solo “in difetto della stipula” impone un “compenso minimo orario parametrato ai minimi tabellati stabiliti da contratti collettivi nazionali di settori affini o equivalenti”. Proprio nei giorni scorsi è partito il tavolo negoziale per il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori della Logistica, trasporto merci e spedizione, il comparto a cui appartengono anche i rider.
Sarzana in conclusione rivolge un appello al governo affinché “ci permetta di spiegare le peculiarità della nostra industria” e spiega che Assodelivery ha avuto ripetuti contatti formali con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo “ai quali finora non c’è stato riscontro”. Le proposte alternative delle aziende per garantire tutele ai rider? “In primo luogo è necessario un compenso orario garantito non prevalente e il resto della retribuzione in base al numero di consegne effettuate; in secondo luogo un riconoscimento dello stato di collaboratori autonomi che ci permetta di garantire tutele senza variare la classificazione dei lavoratori; terzo: il metodo di calcolo del premio assicurativo dell’Inail deve essere calcolato sulla base dell’effettivo compenso e non su un forfait”.