Più di 50 città italiane sono pronte a celebrare la festa della biodiversità firmata Wwf con l’evento “Urban Nature“. L’obiettivo delle giornata, che vede Bologna come capifila, è quello promuovere il volto verde della città: “Dobbiamo ampliare la conoscenza sulla natura nei centri abitati e promuovere la partecipazione attiva. E poi attivare la comunità a scoprire e curare le aree verdi di cui spesso ignoriamo anche l’esistenza”, come spiegano gli organizzatori. Così domani, 6 ottobre, l’Italia si prepara a dare il via a cacce al tesoro, visite guidate, biciclettate per esplorare la natura in città, laboratori di pittura, disegno e fotografia, manutenzione di orti didattici e mostre d’arte naturalistica.
“Festeggiare la natura in città – precisa il presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi – significa dare valore a tutto quello che arricchisce le nostre giornate all’interno delle città, quello che migliora la nostra salute e la qualità della vita negli ambienti urbani dove spesso si trova la natura che non ti aspetti”. Un nuovo modo di vivere la città che si deve contrapporre al continuo impatto urbanistico: secondo i dati del report “Urban Nature 2019” l’intervento umano ha ormai trasformato il 75% della superficie delle terre emerse e ha provocato impatti cumulativi per il 66% delle aree oceaniche, eliminando l’85% delle zone umide presenti sulla Terra. Non solo: la popolazione urbana è cresciuta con grande rapidità dal 1950, passando dai 746 milioni di abitanti di allora, ai 4 miliardi del 2014 arrivando in futuro, secondo le stime, a superare i 6 miliardi nel 2050.
Secondo l’ultima rilevazione Istat del 2016, i Comuni italiani con un’alta urbanizzazione rappresentano, invece, meno del 5% del territorio ma accolgono più del 33% delle persone. E poi: le 14 città metropolitane italiane, pur interessando solo l’1,2% del territorio nazionale, ospitano il 16% della popolazione italiana (9 milioni e mezzo di persone solo a Roma e Milano: con rispettivamente 2 milioni e 800 mila e 1 milione e 300 mila cittadini). Mentre la copertura media considerata del verde urbano nelle città metropolitane è quindi del 30%. Con delle forti differenziazioni tra le singole realtà: si passa dal 42% di Bologna al 9% di Cagliari. Così “Urban Nature” sta cercando di aprirsi a sempre più comitati e reti di cittadini che gestiscono parchi urbani e giardini condivisi, orti sociali, attività di apicoltura.