Neanche 24 ore dopo l’annuncio di essersi autosospesa da Forza Italia, venerdì 4 ottobre la deputata Renata Polverini è andata a sentire in prima fila l’intervento di Matteo Renzi alla convention “Festival delle città”. Organizzata dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, vedeva anche la partecipazione, in qualità di ex sindaco di Pavia, del parlamentare forzista Alessandro Cattaneo che ha provato a spegnere le polemiche: “L’ho invitata io, così la levo dall’imbarazzo”, ha detto.
Non è bastato però a frenare le ricostruzioni, tanto che la stessa Polverini, intercettata a margine, ha ribadito il disaccordo con la linea più sovranista della coalizione e si è detta interessata a quello che gli scissionisti dem di Italia viva hanno da dire: “Le mie posizioni sono sempre quelle, non sono io che mi avvicino a Italia Viva ma è Forza Italia che si distanzia sempre di più da quelle che erano le sue posizioni”, ha dichiarato. “Le parole d’ordine che Renzi ha messo in campo con il suo movimento arrivano dritte a quello che è l’elettorato di Forza Italia più moderate. Non possiamo sottovalutarlo né respingere gli elettori che non si ritrovano nelle posizioni sovraniste e populiste, spero di poterli mantenere in Forza Italia”.
Proprio nelle ore in cui si consumava lo strappo di Italia viva con il Partito democratico, erano state tante le voci che davano esponenti di peso di Forza Italia diretti verso il nuovo progetto di Matteo Renzi. L’unica ad aver fatto il salto, fino a questo momento, è la senatrice, ormai ex Fi, Donatella Conzatti. Polverini ha annunciato la sua autosospensione il 3 ottobre scorso e lo ha fatto denunciando il comportamento del suo stesso partito in commissione Affari costituzionali. La responsabile forzista del Dipartimento politiche del lavoro e sindacali ha dichiarato di aver “subito un grave atto di ostruzionismo da parte del capogruppo di Fi Francesco Sisto che non ha consentito, con una banale scusa che nasconde una evidente ostilità verso l’iniziativa, l’abbinamento d’ufficio, come sempre accaduto, della mia proposta di legge sullo Ius-culturae a quella della onorevole Boldrini sullo Ius-soli”. Quindi la nota concludeva: “È la prima volta che accade una cosa simile. A questo punto ritengo di dovermi autosospendere dal gruppo di Fi anche per avviare una serena riflessione sulla possibilità di continuare le battaglie che hanno sempre caratterizzato la mia attività politica e professionale in un partito che sembra aver smarrito lo spirito liberale e riformista delle origini”.