È iniziata la protesta di Extinction Rebellion (XR), l’organizzazione internazionale nata in Gran Bretagna e schierata in prima linea nella lotta per la difesa del clima. Dal 7 ottobre in 60 città di tutto il mondo, per due settimane, gli attivisti di XR chiederanno ai governi di dichiarare l’emergenza climatica ed ecologica e ridurre le emissioni di gas serra a zero netto entro il 2025: da Wellington a Sidney, da Varsavia e Berlino a Vienna, da Parigi, Londra, Madrid, Montreal, New York, Città del Messico a Roma: l’hanno definita il “più grande movimento di rigenerazione della disobbedienza civile nella storia”.
Dalle città coinvolte intanto arrivano le prime cronache: secondo la Bbc, 50 persone sono state fermate ad Amsterdam per aver eretto una tenda su una strada bloccando il traffico vicino al Rijksmuseum, mentre altri 130 dimostranti sono stati arrestati a Londra dove gli attivisti hanno eretto barricate in centro e vicino agli edifici governativi, bloccando anche i ponti di Westminster e Lambeth. Nella capitale britannica i manifestanti hanno annunciato una serie di iniziative, raduni e blocchi del traffico per le prossime due settimane. Nei mesi scorsi, nell’ambito di una prima ondata di proteste contro i trasporti pubblici promossa da Extinction Rebellion a Londra, la polizia britannica aveva arrestato 1000 dimostranti poi rinviati a giudizio. A Berlino 3 mila attivisti hanno bloccato il traffico nell’ora di punta del mattino allo snodo di Tiergarten a Berlino, a pochi centinaia di metri dal centro politico della capitale tedesca, dove hanno sede la cancelleria e il Parlamento: le autorità hanno dichiarato che per ora non intendono effettuare arresti. Da sabato 5 ottobre i manifestanti hanno allestito una sorta di tendopoli nel prato di fronte alla cancelleria. Centinaia di persone hanno bloccato una strada a Sydney e 30 di queste sono state incriminate, con proteste anche a Melbourne e Brisbane. In Nuova Zelanda gli ecoattivisti hanno circondato un edificio governativo a Wellington. A Parigi circa 1000 persone, appoggiate dal movimento dei Gilet gialli, hanno occupato un centro commerciale.
Anche Roma partecipa con varie iniziative: l‘Open-mic’ (microfono aperto) sarà organizzato tutti i giorni in piazza Montecitorio per discutere di tematiche ecologiche, è in programma il Global Climate Hunger Strike, lo sciopero della fame a oltranza a partire dall’8 ottobre; infine l’assemblea popolare e la ‘meditazione per la biodiversità’ e la “Critical Mass”, un corteo in bicicletta.
XR è nato in Inghilterra nel novembre del 2018, dal movimento Rising Up!. Si è fatto conoscere in tutto il mondo quando dal 15 al 25 aprile di quest’anno ha occupato aree chiave di Londra, paralizzando la città. Gli attivisti di Extinction Rebellion sono stati definiti i “fratelli arrabbiati” dei ragazzi di Fridays For Future, il movimento di Greta Thunberg. Hanno qualche anno di più dei giovani di FFF (coi quali hanno un buon rapporto) e vengono dall’attivismo ambientalista e sociale. Sostengono la lotta non violenta, la fiducia nella scienza e la disobbedienza civile. Chiedono che “si dica la verità, dichiarando lo stato di emergenza ecologica e climatica – si legge sul sito dell’organizzazione – si prendano misure immediate per azzerare le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2025, fermando la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità; vengano istituite Assemblee di cittadini e cittadine con potere deliberativo“. Il 2 ottobre scorso, il manifesto degli attivisti di Extinction Rebellion di Bologna è stato accettato e approvato dal consiglio comunale bolognese.