“Non condividiamo” la decisione della Cedu e “faremo valere in tutte le sedi le ragioni del governo italiano e le ragioni di una scelta che lo Stato ha fatto, tanti anni fa, stabilendo che una persona può accedere anche ai benefici, a condizione però che collabori con la giustizia”. A dirlo il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a proposito della decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha respinto il ricorso presentato dal nostro Paese contro la sentenza che stabilisce che la condanna al carcere a vita “irriducibile” vìola l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani. “Il mio pensiero – conclude il Guardasigilli – va a tutti i familiari delle vittime di mafia: devono sapere che lo Stato continuerà a battersi per loro con grande determinazione”.