La prova del Watch Serie 5 mette in evidenza le novità del nuovo smartwatch Apple: lo schermo sempre acceso che non impatta troppo sull'autonomia, la bussola e il sistema operativo watchOS 6. Per chi ha l'Apple Watch 4 vale la pena passare al modello nuovo solo se si reputa indispensabile lo schermo Always-On.
Apple Watch di quinta generazione è disponibile nelle varianti da 40 o 44 millimetri, che offrono rispettivamente schermi OLED da 1,57 pollici o 1,78 pollici. La differenza principale rispetto a Apple Watch di precedente generazione sono lo schermo Always-On, la presenza di una bussola digitale e la possibilità di fare chiamate di emergenza in tutto il mondo, che sono anche i punti a favore di questo prodotto. Detto questo, chi non è interessato allo schermo Always-On e ha già un Watch di generazione precedente, ha pochi motivi per sostituirlo.
Dal punto di vista del design non ci sono novità. Apple Watch 5 è identico al predecessore, quindi chi non gradiva l’estetica dei precedenti Watch, non gradirà il nuovo modello. D’altro canto, tutti gli accessori dei modelli precedenti vanno bene anche con Watch 5, non bisognerà cestinare nulla.
Le varianti sono le solite da 40 millimetri (donne e chi ha un polso più piccolo) e 44 mm. I modelli più economici sono quelli con cassa in alluminio in tre varianti di colore (argento, oro e grigio siderale), con l’aumentare del prezzo ci sono poi quelli con cassa in acciaio inossidabile (argento, oro e nero siderale e con cassa in titanio (anche in nero siderale). Il più costoso è il modello con cassa in ceramica bianca.
Con l’arrivo in commercio di Watch 5 è scomparso dal listino Apple il Watch 4, mentre resta il Watch 3, il primo modello dotato di connettività cellulare, come prodotto con prezzo di ingresso più basso.
La novità maggiore riguarda il già citato schermo Always-On, ossia sempre acceso. Non è una novità assoluta, anzi, per moltissimi smartwatch Android già in circolazione è la normalità. Fino alla quarta serie, gli Apple Watch prevedono lo spegnimento dello schermo ogni qualvolta possibile, per riattivarsi quando viene rilevato un movimento del braccio / polso, tipico di quando si fa il movimento per consultare l’orologio.
Chi aveva un vecchio Watch si era ormai abituato ad accentuare il movimento del braccio per leggere l’ora e le notifiche. Con il modello nuovo non occorre più tanto sforzo. Si può “sbirciare” l’ora da qualsiasi posizione, senza ruotare il polso. Molti si sono chiesti quale impatto avesse questa novità sull’autonomia. I tempi li vedremo più avanti, quello che è da sottolineare è che Apple ha fatto un’implementazione intelligente della nuova funzione.
Quando lo smartwatch è in condizione di “riposo”, cioè quando il quadrante è coperto da una mano, ad esempio, lo schermo elimina le animazioni (ad esempio la lancetta dei secondi che si muove), abbassa la luminosità, inverte alcuni colori (o li elimina) e soprattutto diminuisce la velocità di refresh da 60 Hz a 1 Hz. Significa che l’immagine è statica e cambia solo una volta al secondo. Vengono disattivate anche tutte le notifiche. C’è comunque il feedback aptico (la vibrazione), ma non compare nulla a schermo, a meno che non lo si attivi. Tutte queste azioni spengono fisicamente i pixel dello schermo OLED. Ne risulta che l’impatto dello schermo Always-On sull’autonomia è minimo.
Certo, volendo si può disattivare questa funzione e tornare al comportamento classico con lo schermo che si spegne. Se si pensa di farlo per tutelare la privacy, è bene sapere che Apple ha pensato a questa eventualità. Apple Watch mostra, oltre all’ora, anche molte informazioni personali. Per proteggere la privacy Apple ha implementato nel nuovo sistema operativo Watch OS 6 la possibilità di nascondere alcune informazioni, come i dati di salute o l’appuntamento successivo. È l’utente a decidere quali informazioni “fare sparire” e mostrare unicamente quando il quadrante è attivo.
Abbiamo provato Watch 5 sia con lo schermo Always-On sia spegnendo questa nuova funzione. Nel secondo caso siamo sempre arrivati a sera con circa il 50% di autonomia residua, dopo 12 ore di utilizzo. Durante un viaggio intercontinentale abbiamo raggiunto e superato le 24 ore. Con funzione Always-On attiva, abbiamo misurato un impatto sull’autonomia di circa il 15% di consumo in più. Questo significa che si completa ugualmente l’intera giornata, senza problemi.
Watch 5 è dotato di una bussola digitale, che va a sommarsi a tutti gli altri sensori, tra cui il GPS. Serve per offrire maggior precisione in navigazione, ad esempio. Quando si imposta un indirizzo, capita di non capire subito in quale direzione muoversi, bisogna fare qualche passo per fare che il GPS rilevi lo spostamento e capisca se ci si muove nella direzione corretta o sbagliata.
Con la bussola digitale non accade più. Si avrà subito su Mappe la corretta direzione in cui si è orientati. Di conseguenza, tutte le applicazioni che possono fare uso di questa informazione saranno più precise.
La più importante novità della parte cellulare riguarda l’inserimento di un modem in grado di lavorare su bande di tutti i paesi (più di 150 nazioni secondo Apple). In questo modo le chiamate di emergenza potranno funzionare ovunque. Ovviamente la funzione è presente solo sul modello “GPS + Cellular”. Non è necessario abbinare lo smartwatch a un piano dati: qualora l’utente dovesse trovarsi in difficoltà, o il Watch rilevasse una caduta, invierebbe comunque una richiesta di aiuto.
La maggior parte delle novità del Watch 5 riguardano il nuovo sistema operativo watchOS 6. La prima è l’introduzione dell’App Store, che permette di scaricare le applicazioni direttamente dall’orologio (anche con i comandi vocali), senza dover passare dall’iPhone. Si possono consultare tutte le app compatibili, leggerne le descrizioni e acquistarle, qualora siano a pagamento. Lo schermo piccolo non è di aiuto, ma se non si ha lo smartphone a portata di mano è una possibilità.
Apple ha inoltre introdotto la funzionalità di tracciamento del ciclo mestruale (Cycle Tracking), con la quale è possibile memorizzare le informazioni sul ciclo mestruale, e disporre di grafici statistici da consultare attraverso l’hub Health. La stessa funzionalità viene introdotta anche sugli iPhone, con l’apposita applicazione.
Esordiscono infine tre nuove applicazioni native: Audiolibri, Note vocali e calcolatrice.