Spaccatura a destra per la designazione del nome che correrà per le regionali. Dopo l'annuncio del partito di Berlusconi, il Carroccio si sfila, sottolineando i guai giudiziari del sindaco di Cosenza
Forza Italia annuncia che in Calabria il candidato a presidente della Regione sarà Mario Occhiuto. E il centrodestra si spacca. È avvenuto tutto in poche ore. A dare il via alle polemiche è stato il coordinamento nazionale del partito di Berlusconi, composto da Antonio Tajani, Annamaria Bernini, Mariastella Gelmini e Sestino Giacomini, che ha ufficializzato il nome del sindaco di Cosenza con un comunicato stampa, accogliendo la indicazioni del coordinamento calabrese. “I tre partiti del centrodestra – è scritto in una nota ufficiale – sono impegnati per portare il buongoverno in Umbria, in Emilia Romagna e nelle altre regioni che andranno al voto. Forza Italia designa Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, quale candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Calabria”.
“Le elezioni regionali che si svolgeranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sono particolarmente importanti – continua il comunicato di Forza Italia – Rappresentano un’opportunità per gli italiani di mandare un avviso di sfratto a questo governo giallorosso, frutto di un matrimonio di interesse tra quattro forze di sinistra, che ha preso il potere avendo le poltrone come unico collante e l’occupazione dei posti di potere come sola ragione sociale”. Tanto è bastato per spaccare la coalizione di centrodestra e quello “schema di ripartizione” che vedeva in Forza Italia il partito che, in Calabria, avrebbe dovuto esprimere il candidato a governatore.
A stretto giro, infatti, prima ancora che le agenzie finissero di battere la nota del partito di Berlusconi e mentre Occhiuto già si sfregava le mani per la conquista della candidatura (“Ringrazio il presidente Berlusconi – ha detto– la coordinatrice regionale Jole Santelli, i vertici del partito e tutti coloro i quali, in modo coeso, hanno indicato la mia persona, riponendo in me la loro fiducia”), arriva la doccia gelata della Lega che “non sosterrà Mario Occhiuto”. “Ci sono – la morale del partito di Salvini finisce in un take battuto dall’Ansa – tante donne e uomini calabresi, senza problemi con la giustizia, che possono rappresentare meglio il futuro di questa splendida terra dopo i disastri del Pd. La Calabria deve guardare al futuro, non al passato”.
Il riferimento è ai guai giudiziari di Mario Occhiuto che è indagato dalle procure di Catanzaro, Cosenza e Roma. Dopo la chiusura indagini, nel 2018, quest’ultimo ufficio giudiziario gli ha notificato la richiesta di rinvio a giudizio. Assieme all’ex ministro Corrado Clini, infatti, il neo candidato di Forza Italia rischia il processo per associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, peculato, per aver ottenuto lavori dalla Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente e aver tratto vantaggio per sé e le proprie società senza evidenza pubblica per fatti svolti in Italia ed all’estero da prima del 2013. A Catanzaro, invece, è indagato nell’operazione “Passpartout” assieme all’attuale presidente della Regione Mario Occhiuto (Pd). L’inchiesta lo vede coinvolto nell’affare del sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e l’Unical. Secondo gli inquirenti, in cambio della firma sull’accordo di programma per la realizzazione di un sistema di mobilità sostenibile, avrebbe accettato “la promessa avanzata da Oliverio per il tramite del dirigente Luigi Zinno, di ottenere da parte della Regione Calabria i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del Museo di Alarico, oggetto di gara d’appalto (illegittima) indetta dal Comune di Cosenza”.
A Cosenza, infine, Occhiuto è indagato per bancarotta fraudolenta della società Ofin srl, fallita nel 2014 ma fino ad allora considerata una sorta di “bancomat” dal sindaco di Forza Italia che, negli anni, ha prelevato oltre 3 milioni e mezzo di euro restituendone solo 500mila. Prelievi che, per la guardia di finanza, “vanno considerati veri e propri atti distrattivi che avrebbero potuto e dovuto essere destinate al soddisfacimento dei creditori, in primis l’erario”. Ritornando alla scelta del candidato a governatore della Calabria, il niet della Lega sul nome di Mario Occhiuto ha provocato la reazione del fratello, Roberto Occhiuto, deputato di Forza Italia e principale sponsor del sindaco di Cosenza: “Forza Italia sostiene i candidati della Lega nelle altre regioni, – è la sua replica – dunque ha titolo di richiedere alla Lega di sostenere il proprio candidato in Calabria. Se così non fosse ne prendiamo atto e andiamo soli”. Come dire: se salta la Calabria ci sentiamo liberi nelle altre regioni. E il centrodestra si spacca. Con buona pace dell’avviso di sfratto al governo giallorosso.