"Da sotto mi urlavano solo “ Vai via!”. Cominciarono ad arrivare pomodori, di tutto. Distrussero il palco. Quaranta milioni di danni. Lì si capì che era cambiato tutto", ha raccontato il cantante al Corriere
Gianni Morandi è stato intervistato da Walter Veltroni per il Corriere della Sera e, ripercorrendo la sua lunga carriera, ha rivelato un aneddoto del passato, quando salì sul palco e il pubblico gli lanciò addosso dei pomodori. “Nel ’71 la follia di Radaelli aveva portato i Led Zeppelin a Milano, insieme al Cantagiro. Lì ci fu uno scossone drammatico, capii improvvisamente tutto. Mi davano del vecchio, urlavano che ero finito. Quando arrivai sul palco esplose un boato, mai sentita una cosa del genere. Radaelli mi guardò sorridendo: ‘Vedi che accoglienza ? E tu avevi paura’. Non aveva capito. Era un boato al contrario: un gigantesco, stentoreo, definitivo, collettivo ‘No’. Da sotto mi urlavano solo “ Vai via!”. Cominciarono ad arrivare pomodori, di tutto. Distrussero il palco. Quaranta milioni di danni. Lì si capì che era cambiato tutto. Uno spartiacque. Mi chiedevo: ‘Io adesso cosa faccio?’. Perché non sapevo fare niente, sapevo fare il ciabattino. Ma potevo rimettermi a fare il ciabattino?”. Poi però, tempo qualche anno, e la sua carriera esplose di nuovo trascinata anche da successi come “C’era un ragazzo”.