Sentiamo spesso parlare di fuga di cervelli, specie nel mondo della tecnologia. Il riferimento va ai talenti che, dopo essersi formati in Italia, si trasferiscono all’estero in cerca di condizioni migliori. Vale per le opportunità lavorative, accademiche e di public speaking. Sentiamo infatti spesso dire che i migliori lavori, le migliori cattedre e i migliori palchi si trovano solo fuori dai confini nazionali.
I Digital Innovation Days 2019 ribaltano questa narrazione. L’evento tech e digital, giunto alla sua sesta edizione, si tiene dal 17 al 19 ottobre a Milano pressi gli spazi del Talent Garden di Calabiana e mantiene la caratteristica distintiva di riuscire ad attrarre talenti in Italia, anziché farli scappare. La qualità di un evento dopotutto la fanno gli speaker: sono loro a portare sul palco idee, storie e visioni – e quando tali contenuti arrivano dall’estero, assumono un retrogusto ancora più piacevole.
“Quando ho fondato l’evento sei anni fa – afferma Eleonora Rocca, Founder dell’evento e oggi Chief Marketing Officer – avevo voglia di creare in Italia qualcosa che fosse allo stesso livello dei grandi eventi internazionali. Da italiana emigrata all’estero ho pensato di portare network e skills acquisiti fuori, proprio nel mio Paese. La line up è inoltre arricchita da talenti italiani che – prosegue Rocca – hanno sviluppato carriere all’estero ma studiando e facendo partire il tutto proprio dalla nostra Italia, a dimostrazione che possiamo e dobbiamo essere fieri della nostra preparazione e talento creativo”.
L’evento si sviluppa lungo tre giorni di speech, networking e startup competition. I relatori vengono da Luxottica, American Express, GroupM, Barilla, Moleskine, Snapchat, Facebook, Unilever, Enel, Discovery Channel, Leroy Merlin, Condé Nast, Ernst and Young, Intesa, Ibm, Nielsen, Mip-Politecnico di Milano, Gruppo Armando Testa, Open Influence e Glovo.
Parliamo di professionisti in grado di condividere con il pubblico l’esperienza di imprese ai vertici delle diverse industrie di riferimento. Dal tech al banking, passando per fashion e food, i relatori dipingeranno un quadro realistico di passato, presente e futuro dei rispettivi settori. Verranno anche presentati in anteprima i risultati della Connected Leadership per l’Italia, progetto di ricerca realizzato da Brunswick Group e volto ad analizzare la presenza digital e social dei Ceo delle aziende quotate in Italia.
Se esistesse poi il premio dello speaker più atteso dell’evento, Tim Burd sarebbe sicuramente in cima alla lista. Imprenditore californiano con diverse exit milionarie sul curriculum – definito da Bloomberg come “the Digital Bounty Hunter” – Tim è Ceo di AdLeaks e ha investito oltre 100 milioni di dollari in advertising per i suoi clienti. “La mia missione personale nella vita è sempre stata quella di aiutare quante più persone possibile. Ora – commenta Burd – ho la possibilità di realizzare questa missione portando talenti e informazioni sulla pubblicità digitale in un Paese così bello come l’Italia”.
Il networking è altrettanto importante per un semplice motivo: in un’economia delle relazioni ogni persona è a una stretta di mano di distanza dall’opportunità della vita. Che sia fare una domanda a uno speaker, o intessere relazioni con la persona seduta di fianco, accelerare la propria rete di contatti ha un enorme valore economico. Il networking non può essere controllato, ma può essere favorito, e l’evento prevede dei momenti dedicati per accelerare scambi di biglietti da visita e potenziali opportunità di business.
La startup competition si allinea perfettamente allo Zeitgeist, lo spirito del tempo, per coinvolgere e premiare progetti di impresa innovativi ed economicamente sostenibili. In collaborazione con The Startup Training e Startup Geeks, l’evento selezionerà le migliori startup tra quelle candidate da qui ai prossimi mesi, fino ad ospitare sul palco dell’evento i finalisti. Al vincitore andrà una somma in denaro e altri premi – tra cui un percorso di accelerazione, corsi di formazione e uno spazio fisico in cui lavorare.
“Nel pianificare questa edizione – comunica in chiusura Roberto Ruggeri, Ceo dei Digital Innovation Days – abbiamo cercato di continuare a differenziarci per la qualità degli speaker, ricevendo il supporto di aziende ai vertici nelle rispettive industrie, con cui condividiamo valori e la visione di cosa vuol dire fare marketing oggi. Ci piacerebbe che dopo tre giorni altamente immersivi – conclude Ruggeri – tutti si sentano pronti a tornare alla propria vita professionale con rinnovata voglia di fare e la curiosità verso i temi trattati che stimoli un mindset proattivo, le competenze alla lunga pagano sempre dividendi”.
Ricevere stimoli professionali, conoscere persone di valore, valorizzare i giovani talenti. Tre buoni ragioni per partecipare all’evento, tornare a casa soddisfatti e consolidare la propria fiducia in un’Italia che, nonostante tutte le difficoltà, può ancora attrarre talenti. Anziché farli scappare.