Li minacciava sparando verso di loro, oppure puntando l’arma alla gola. Così un imprenditore agricolo 35enne dell’agro pontino, Alessandro Gargiulo, costringeva i braccianti ad accelerare la raccolta e la lavorazione dei prodotti: venerdì è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Terracina. Le indagini hanno accertato che i lavoratori rimanevano nei campi sotto la costante minaccia di un fucile a pompa, utilizzato anche per evitare che, stremati, provassero a scappare. La sera del 10 ottobre scorso, all’ennesimo licenziamento di uno dei suoi operai, l’uomo ha reagito presentandosi nell’alloggio dei braccianti per dare loro una “lezione”: ha sparato più volte verso di loro, senza colpirne nessuno. E li ha anche minacciati puntando loro l’arma alla gola.
Il giorno successivo, venerdì, è stato arrestato in flagranza di reato. È accusato di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l’utilizzo di un fucile a pompa, lesioni personali, detenzione abusiva di munizionamento e omessa denuncia di materie esplodenti. L’indagine, nata dalla segnalazione di cinque braccianti agricoli di origini indiane, ha fatto emergere come il 35enne sottoponesse i braccianti agricoli (quasi tutti di nazionalità indiana) a condizioni lavorative degradanti, nonché pagandoli meno di quanto previsto dalla normativa. Li faceva alloggiare in strutture fatiscenti e per attuare il suo “regime” nei campi si avvaleva dell’aiuto di caporali con il compito di sorvegliare i lavoratori. Persone che sono state denunciate nella stessa operazione condotta dalla polizia.
Le indagini hanno ricostruito il modo in cui i bracciati venivano ripetutamente minacciati dal datore di lavoro: Gargiulo utilizzava armi da fuoco esplodendo colpi all’indirizzo dei lavoratori per spronarli ad accelerare la raccolta e la lavorazione dei prodotti. Venerdì gli agenti hanno deciso di intervenire, facendo irruzione nella villa dell’imprenditore agricolo. L’uomo, alla vista degli agenti, non ha opposto resistenza ma alla richiesta di esibire il fucile a pompa legalmente detenuto, ha cercato di simulare un furto. In realtà si era disfatto dell’arma grazie all’aiuto di altre persone, rintracciate e denunciate per favoreggiamento personale e porto abusivo di arma. Il fucile è stato sequestrato.