“Ci raccontano in un modo che sappiamo non essere quello giusto. Dicono di noi un po’ tutto, un po’ troppo forse. A volte noi non riusciamo a replicare a tutto colpo su colpo, perché si tratterebbe di fare un altro lavoro, di passare la giornata a smentire tutte le cazzate di tutti i giornali. Io non ce la faccio. Faccio il sindaco, cerco di lavorare per la mia città”. Sono le parole della sindaca di Roma, Virginia Raggi, intervenuta alla kermesse Italia 5 Stelle, per il decennale del movimento, alla Fiera d’Oltremare di Napoli.
Diversi i temi toccati dall’esponente 5 Stelle, che difende il movimento, il suo operato, e in particolare l’abbattimento delle villette dei Casamonica: “Siamo talmente presi a lavorare pancia a terra, che neppure ci rendiamo conto delle critiche a noi rivolte. Daremo ancora tanto fastidio. Questo sistema che abbiamo trovato dava fastidio a noi. Spesso il fatto che i risultati vengano minimizzati è il segno di quanto ancora diamo fastidio. Pensate alle 8 villette della famiglia malavitosa e mafiosa Casamonica. Quelle case stavano lì da 30-40 anni. E’ possibile che i sindaci miei predecessori non se ne siano mai accorti? E’ possibile che non le abbiano mai viste?“.
E aggiunge: “Ora che siamo al governo e in Parlamento una delle sfide che stiamo raccogliendo è semplificare il groviglio di norme, perché altrimenti, se per rispettare la legalità alla quale non si deroga, dobbiamo poi arrivare sempre tardi a fornire servizi ai cittadini o ci perdiamo nella burocrazia, è evidente che arriverà qualcun altro da fuori a dire che lui lo faceva in minor tempo. E, allora, noi dobbiamo arrivare a far sì che la legalità sia anche smart, sia fica, funzioni, perché altrimenti il risultato è che quello che facciamo potrebbe non essere capito”.
Poi puntualizza: “Non è facile, ma una cosa stiamo iniziando a capire: quando si passa dall’epoca dell’opposizione al momento di governare ci sono tanti cambiamenti. In 10 anni non sono solo invecchiata di 20 anni, ma siamo cambiati tutti come movimento. Siamo cambiati perché, quando si sta nelle istituzioni, bisogna prendersi delle responsabilità enormi davanti ai cittadini e davanti alla legge, soprattutto per chiudere processi che sono stati iniziati da noi. Eppure, in maniera responsabile dobbiamo portarli avanti. Guardate che non è semplice – continua – Questa è l’era della maturità. Ci accusano di essere cambiati, ma attenzione: in realtà, siamo maturati. E’ il momento in cui iniziamo a raccogliere i frutti di quello che abbiamo seminato. Non è semplice. Nessuno ha detto che sarebbe stato semplice. Ma è il momento in cui si devono fare delle scelte, indipendentemente dal consenso creato da queste scelte. Bisogna fare le cose giuste, perché, se non le facciamo noi, chi le fa? Siamo in grado di scegliere ormai, non ci sono più scuse. “.
Stoccata poderosa al leader della Lega, Matteo Salvini: “Oggi ci rendiamo perfettamente conto quando qualcuno parla alla pancia della gente, utilizzando i soliti argomenti, come l’immigrazione, senza capire che il tema non è quante persone entrano, ma cosa le si fa fare, una volta che sono entrate in Italia. Per decenni nessuno si è mai preso la briga di dire: indipendentemente da quanti migranti entrano, come facciamo questo processo di inclusione? Ma vogliamo iniziare a parlare di temi più seri?“.
Raggi invita i militanti del M5s a non mollare mai e viene interrotta dal fondatore del movimento, Beppe Grillo, che sta seguendo l’intervento della sindaca sotto il palco e la interrompe scherzosamente: “Vieni via, basta“.
La prima cittadina risponde: “Dico un’ultima cosa, Beppe, questa è da dire. Tu lo sai che, ogni volta che noi facciamo qualcosa, chiediamo se è fattibile e legale. Anche se è legale, la prima risposta che ci viene sempre data è: no. Ma fatemi capire: quando prima a Roma si mangiava, con tutta una serie di provvedimenti al di là delle norme, la risposta era sempre ‘sì’. Ora che noi proviamo a fare le cose bene, mamma mia…”.
“Eh, lo so – risponde Grillo – c’è pieno di infamoni. Vieni giù, vieni giù. E voi fate un applauso a una guerriera“.
Raggi scende dal palco, abbraccia Grillo e insieme si intrattengono a parlare nel retropalco.