Beppe Grillo lo ha urlato dal palco. “Stiamo dando una narrazione al Pd, è meraviglioso” ha detto alla platea radunata a Napoli per il decimo compleanno del Movimento 5 stelle. Un popolo di attivisti, quelli con la bandiera in una mano e la raccolta firme nell’altra. Militanti che hanno attraversato espulsioni e polemiche, trasformazioni e mutazioni genetiche, che negli anni hanno visto il Movimento lacerarsi e ricompattarsi più volte. E che ora si devono confrontare con l’alleanza di governo con il Pd, senza sapere cosa ne sarà del futuro. Senza sapere se questo li porterà a modificare la propria natura. C’è il rischio che il M5s diventi come il Pd o il contrario? “Magari loro diventassero come noi” dice una militante marchigiana.

“Lo scopo del Movimento è fare le cose per i cittadini, può andare anche con satana”. Le aperture ci sono: “Bisogna dare fiducia al cambiamento morale delle persone che sono nel Pd”. A qualcuno piace usare una metafora: “I 5 stelle sono come le cellule staminali in un organismo malsano, la sfida è quella di stare nelle istituzioni facendo cambiare gli altri e imponendo i nostri valori”.

Pur sfilandosi dalla domanda, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa fa notare come in questo esecutivo ci sia una bella assonanza sui temi dell’ambiente”, a differenza del precedente con la Lega

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