Non ci sono più le fiere sull’erotismo di una volta. Quest’anno EroFame – il più importante appuntamento ad Hannover per chi si occupa di sex toys, condom, lubrificanti etc. – ha festeggiato dieci anni. Chi è nel business non deve mancare ma, appena rientrata, ecco le riflessioni su ciò che è successo alla fiera dell’industria erotica e di tutte le sue novità.
Premessa. Secondo il report sull’autoerotismo dell’azienda giapponese Tenga, l’Italia non rientra tra i Paesi presi in considerazione. La Spagna si dimostra la nazione più aperta seguita da Gran Bretagna e Germania.
Veniamo alla Fiera, poi tornerò al report. Essendo cambiato il mercato, anche l’offerta è variata. Oltre ai soliti distributori – ogni anno vengono assegnati vari premi che contraddistinguono ottima assistenza clienti, nuovi brand etc. – che sono punti di riferimento e acquisto per chi ha un sex shop, ho trovato tutto poco intrigante.
Come nella moda, ci sono articoli di tendenza, che oggi sono i vibratori a suzione del clitoride. Tante tipologie, proposte soprattutto dal colosso tedesco Womanizer che solo pochi anni fa aveva uno stand di due metri per due, tre standiste che sapevano a malapena l’inglese e pochi articoli. Oggi ha sponsorizzato persino i cupcakes del buffet, ha omaggiato una welcome bag a tutte le visitatrici, ha proposto il piccolo “succhia-clitoride da borsetta” e quelli più cheap e fluo dedicati alle giovanissime.
Mi è piaciuto il messaggio new age di Iroha, ottimo brand asiatico che produce – oltre agli altri – una linea di piccoli vibratori molto potenti, di design, grandi come una pallina da tennis per chi si approccia a questo lato giocoso del sesso. Ovviamente non sono intrusivi ma si possono passare sul corpo e sciolgono pure le contratture.
Affascinante anche il piccolo vibe di Nomi Tong che sembra un mouse o l’incavo di una mano: in silicone, chic, ha una particolarità: le vibrazioni aumentano o calano accarezzando un sensore verticale. Quindi nessun pulsante da premere ma un modo comodo e veloce per variare il motore del piacere.
Tanti ma tanti vibratori di tutte le forme e colori che fanno – dovrebbero fare – squirtare anche una giraffa. Mentre titillano il punto G, massaggiano il perineo, soffiano sul clitoride, si infilano fin nel retto e intanto non arrivi all’orgasmo perché sei intento a capire come si fa a spegnere. No dai, il troppo stroppia. Parola di chi ha visto in dieci anni l’evoluzione della specie.
Ed ecco che torna in auge il semplice e utile dildo a ventosa: in ottimo silicone, variegato come un gelato all’amarena o azzurro mare.
Elogio all’imprenditoria femminile con Angela di Highonlove, brand canadese, prodotti 100% naturali e veg. Canadese di origini italiane, mi racconta che si è fatta un mazzo tanto per inventare e lanciare una linea di cosmesi sensuale che nella presentazione ricorda Agent Provocateur dei tempi migliori. Il suo slogan è “Take your pleasure seriously”. Brava!
Incontro per caso Norma Rossetti ed è una sorta di carrambata. Lei è bella, giovane, tosta; si capisce dagli occhi e dal sorriso. Ha fondato Mysecretcase, l’e-shop più famoso d’Italia. Ci abbracciamo, mi sento la zia e rivedo me stessa da giovane. Viva l’entusiasmo e il coraggio.
Girovagando tra gli stand, tra bambole al silicone genere non più Barbie ma Kim Kardashian, vengo attratta da Intt. Tecnologia brasiliana per “Orgasm now”, il gel per sensibilizzare la vulva che viene spremuto da un tubetto che vibra. Applichi pochissimo prodotto e poi lo si ditribuisce col vibromassaggiatore grande appunto come una confezione di dentifricio.
E per gli uomini? Massaggiatori prostatici di tutte le dimensioni, attivabili anche a distanza ma soprattutto il nuovo condom per il pene non ancora eretto. Si chiama Unique e sulla confezione tutta la sequenza per inguainare quello che si spera diventi un membro virile.
Tornando al report iniziale, le mie considerazioni sono queste:
– Il mercato italiano è ancora preso poco in considerazione dagli imprenditori di settore. Messaggio chiaro e forte.
– C’è una tale sovrabbondanza di brand che, per i consumatori, è necessaria una corretta educazione all’acquisto da parte di influencer, esperti e sex blogger non da strapazzo.
– Cybersex in via di estinzione.
– Aziende che vanno, vengono, spariscono (alias dalle stelle alle stalle).
– Molti cosmetici vaginali per intensificare l’orgasmo – mah! – quando servirebbero più educazione sessuale e apertura mentale.
– Ente fiera di Hannover da redarguire: non hanno wifi disponibile per espositori e visitatori, l’ufficio informazioni non sa le informazioni, non c’è shuttle da/per il centro città. Una volta esisteva un bus e ora c’è solo una stazione dei treni che sembra il set di un film di Stephen King.
– Si è sentita l’assenza di Rocco Siffredi.
– Tutto abbastanza noioso, visto, rivisto, condito, stracondito.
Morale: bisogna accendere il cervello. Senza quello nessun interruttore, pulsante, vibrazione, suzione, pressione, dà veramente piacere.
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