Oltre 13mila informazioni false o fuorvianti dette in quasi in 1000 giorni di presidenza. È il conto del Fact Checker firmato Washington Post, secondo il quale Donald Trump, che il 16 ottobre compie mille giorni alla Casa Bianca, ha detto una media di 22 menzogne al giorno a partire dall’ultima rilevazione, di 65 giorni fa, che si fermava a 14.

Il Fact Checker creato dalla grafic reporter Leslie Shapiro analizza, categorizza e traccia tutte le affermazioni sospette pronunciate dal tycoon: aggiornato al 9 ottobre, ne conta di preciso 13.435. Un incremento significativo è stato dato dalla vicenda Kievgate, nella quale Trump è implicato per aver chiesto al presidente ucraino Zelensky presunte indagini su Hunter Biden, figlio di Joe, candidato alle primarie democratiche per le Politiche 2020, ed ex numero due di Obama. Una controversia che ha indotto il Washington Post a introdurre una nuova categoria nel database, Ucraine probe, che in poche settimane ha contato 250 voci.

Il muro delle 10mila era invece stato superato il 26 aprile e – secondo l’autorevole quotidiano statunitense – il 20 per cento delle informazioni false o fuorviante sono passate attraverso Twitter. Quasi un quinto delle affermazioni riguardano l’immigrazione e la più ricorrente concerne il muro al confine con il Messico: per 218 volte Trump volte ha detto che sarà effettivamente costruito, anche se il governo ha chiuso i fondi per la realizzazione del progetto così come lui lo aveva immaginato. Dopo lo shutdown che ha paralizzato la politica statunitense fra gennaio e febbraio 2019, infatti, il Congresso si è accordato per la creazione di barriere, tra cui oltre 100 chilometri di reticolato.

Alcuni degli altri temi sui quali il presidente degli Stati Uniti è intervenuto più volte sono l’intervento della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016, il commercio e l‘economia: quest’ultima definita è stata definita da Trump in 204 occasioni come la migliore nella storia. Falso, scrive il Washington Post: l’economia di The Donald non raggiunge i livelli di benessere ottenuti sotto le presidenze di Dwight D. Eisenhower, Lyndon B. Johnson e Bill Clinton. Il database conta inoltre 171 occasioni in cui l’inquilino della Casa Bianca ha affermato di essere stato autore del più importante abbassamento delle tasse nella storia. Anche in questo caso, i risultati del Fact Checker lo smentiscono. Quella di Trump, infine, sarebbe una propensione a ripetere le false notizie: sono stati registrati più di 350 esempi in cui il presidente ha ripetuto una variazione della stessa frase almeno 3 volte.

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