Il partito Diritto e Giustizia conquista il 43,6% dei consensi e grazie al premio di maggioranza, otterrebbe 239 dei 460 seggi della camera bassa. L'opposizione di Coalizione civica, che comprende anche la formazione di Donald Tusk, si ferma al 27,4%
I conservatori nazionalisti al potere in Polonia riconfermano la maggioranza assoluta in parlamento. Il partito Diritto e Giustizia di Jaroslaw Kaczynski ha vinto le elezioni col 43.6% dei consensi e grazie al premio di maggioranza otterrebbe 239 dei 460 seggi della camera bassa. L’opposizione di Coalizione civica, che comprende anche la formazione di Donald Tusk, si ferma al 27,4% sempre secondo i dati disponibili alle 22. L’affluenza viene indicata al 61,1%, quindi superiore a quella delle precedenti elezioni (50,2% nel 2015) ma non record come quella delle prime consultazioni elezioni dopo la svolta democratica del paese nel 1989 (62,7%).
Chi è Kaczynski – 70 anni, si è impegnato in prima persona in una campagna elettorale connotata da toni omofobi, da promesse sul miglioramento del welfare attraverso l’aumento del salario minimo e dei bonus bebè, e da una forte attenzione al mondo rurale. Si presenta come il difensore di valori tradizionali, della famiglia e della fede cattolica minacciate dall’”ideologia Lgbt” che viene dall’Occidente. La Chiesa lo sostiene alle Europee del maggio scorso peraltro aveva stravinto con il 45,4% dei voti. Un appello a un voto di centro-sinistra e filo-europeo è venuto dalla nuova Premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk. Con lui la Polonia è finita nel mirino dell’Unione europea per la violazione dello stato di diritto e la Commissione ha deciso di deferire Varsavia alla Corte di giustizia dell’Ue in merito al nuovo regime disciplinare sui giudici, richiedendo una procedura accelerata. Lo scorso 3 aprile la Commissione europea ha avviato la procedura di infrazione contro la Polonia in base al fatto che il regime disciplinare mina l’indipendenza giudiziaria dei giudici e non assicura le garanzie necessarie per proteggerli dal controllo politico, come richiesto dalla Corte di giustizia dell’Ue.
I tre blocchi dell’opposizione – Il principale è “Coalizione civica” (Ko), di centro-liberale, formata fra l’altro da Piattaforma civica – fondata dal presidente Ue Donald Tusk e guidata da Grzegorz Schetyna – con Nowoczesna (Moderna) e il piccolo partito dei Verdi. Il secondo schieramento “La Sinistra” (Lewica) riunisce la vecchia Alleanza della sinistra democratica (Sld), diventata extraparlamentare dopo il 2015 e guidata ora da Wlodzimierz Czarzasty, con i nuovi partiti Wiosna (Primavera) e Razem (Insieme). Il terzo blocco (Coalizione polacca, Kp) è nato dal recente flirtare del Partito popolare polacco (Psl) – formazione di centro di radici rurali guidata da Wladyslaw Kosiniak-Kamysz – fra l’altro col gruppo di un cantante già filo-Pis, Pawek Kukiz.