Dal convento di suore ai set porno statunitensi. Yudi Pineda, ospite a sorpresa dell’ultima puntata di Live – Non è la D’Urso, è la classica vicenda biografica piccantina che intreccia sacro e profano e in Italia, a differenza degli Stati Uniti, diventa materia di attenzione spasmodica. La Pineda che ha 28 anni ed è al primo film hard con la casa di produzione Bangbros è letteralmente alle prime armi, è sconosciutissima nel settore, e si è presentata in scena per Bangbros Invasion 25 – uscito a marzo 2019 – dove (s)vestita da suora, e dopo aver “peccato” con un enorme dildo rosa, si accoppia carnalmente con un collega sagrestano. Insomma, a livello di sostanza non siamo nemmeno nel provocatorio filone “blasphemy”, ma dalle parti della pura e convenzionale pruderie a sfondo sacrilego. Niente di nuovo sul fronte del porno. Eppure l’ospitata italiana dalla D’Urso (l’entrata in scena sulle note di Like a Prayer di Madonna al di là dell’ironico accostamento è proprio da perle ai porci) ha scatenato curiosità e attenzione dei social sulla giovane neoattrice di origine colombiana. Yudi è originaria di Ituango, nel nord ovest della Colombia, e attorno ai dieci anni, dopo che un gruppo di suore si presentò a scuola a descrivere la vita in un convento, decise di seguirle. Otto gli anni di clausura, racconta la ragazza in un paio di interviste rilasciate su improbabili testate americane, poi un lavoro di impiegata in una grande azienda (c’è chi scrive addirittura la Nestlé) e infine l’incontro casuale con Juan Bustos, una sorta di guru del mondo webcam nel Sud America. Tanto che Yudi tenta la strada per sei mesi online e poi si getta a capofitto nell’hard con Bangbros, brand porno che va a nozze con gli eccessi. Appunto, per ora siamo a un lungometraggio e qualche clip per lanciarlo e lasciare un segno gratis su Pornhub &co. Ma tirando le somme siamo davvero al livello di meteora. Se son rose fioriranno…
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