Milan e Inter stanno pensando di chiedere a Populous e Manica-Sportium, i due studi firmatari dei progetti per un nuovo stadio, di riqualificare il Meazza con una nuova funzione: centro commerciale o impianto secondario. Le due società sperano di rompere le ultime resistenze e aggirare un eventuale intervento della Soprintendenza
Conservare una parte del vecchio San Siro, magari per costruirci all’interno un centro commerciale o per ristrutturarlo e farlo diventare un secondo stadio per le squadre femminili e per ospitare altri eventi. È l’intervento che Milan e Inter stanno pensando di chiedere a Populous e Manica-Sportium, i due studi firmatari dei progetti per un nuovo stadio a San Siro. Lo rivelano il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, spiegando l’ipotesi di una correzione ai due concept presentati poco più di due settimane fa. Salvando almeno in parte l’attuale Meazza, le due società sperano di rompere le ultime resistenze della politica e dei residenti. Ma anche, particolare non meno importante, di evitare un intervento della Soprintendenza che altrimenti potrebbe opporsi all’abbattimento di un simbolo di Milano.
Nei due progetti finora presentati, dell’attuale Meazza rimaneva ben poco: il prato in quello di Manica-Sportium, con l’idea di utilizzarlo come campo di calcio aperto a tutti. Appena il dischetto di centrocampo, nell’idea di Populous, che sarebbe diventato l’ingresso del nuovo museo con i cimeli. Un colpo di spugna che ora potrebbe essere ripensato per fare contenti tutti, compreso il Comune che all’idea di ristrutturare il Meazza non ha mai rinunciato. Ammodernarlo e riqualificarlo con una nuova funzione potrebbe essere il punto di incontro. Anche perché, scrivono sempre i due quotidiani del gruppo Rcs, Inter e Milan non sembrano intenzionate ad arrivare allo scontro totale. Il 10 ottobre sono scaduti i 90 giorni concessi dalla legge sugli stadi per decretare l’interesse pubblico del progetto. Le due squadre potrebbero scegliere di chiedere alla presidenza del Consiglio di esercitare i poteri sostitutivi, ma per ora l’intenzione è quella di concedere tempo a Palazzo Marino.
Il cronoprogramma prevede infatti che giovedì 17 ottobre venga conclusa la conferenza dei servizi. Nello stesso giorno i vertici di Milan e Inter risponderanno alle domande della commissione consiliare. Venerdì invece sarà un altro giorno decisivo: il rettore del Politecnico Ferruccio Resta fornirà il parere terzo sulla ristrutturazione del Meazza, richiesto dal Consiglio comunale. Un parere negativo – che probabilmente arriverà – sarebbe un ulteriore passo verso il via libera a un nuovo stadio. In questo senso, dopo aver ascoltato il referente della commissione dei servizi che ha valutato il progetto, il 24 ottobre viene indicato come il giorno del voto: il parere del Consiglio determinerà la via che la giunta comunale sceglierà sulla certificazione di interesse pubblico. È il passo necessario. Se avverrà, sarà comunque con dei paletti a cui i due progetti dovranno adeguarsi, prima di un ulteriore passaggio in Aula e poi in Regione.
Le due società puntano molto sul sostegno delle tifoserie. Il sondaggio sul sito www.nuovostadiomilano.com prosegue e oggi, con un comunicato, Inter e Milan fanno sapere di aver già registrato un milione di risposte da 40mila utenti unici, con oltre 68mila suggerimenti. “Di particolare rilievo la percentuale, superiore all’80%, di tifosi non disponibili a viaggiare per 100 km in stadi di dimensioni inferiori per un lungo periodo di tempo nell’eventualità di una ristrutturazione del Meazza”, si legge nel comunicato. Così come, prosegue, “il 90% dei votanti ritiene che la costruzione di un nuovo Stadio rigenererà l’intero distretto di San Siro e porterà benefici economici alla Città e al quartiere”.