Secondo il quotidiano britannico, il premier di Londra ha dovuto piegarsi a qualche forma di controllo doganale fra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno nell'ultimo giorno utile secondo la nuova legge anti-no deal. In cambio, il leader Tory ha ottenuto la certezza che Londra e Belfast escano insieme dall’Ue e restino un territorio doganale unico
Nell’ultimo giorno utile, secondo la legge anti-no deal votata dal Parlamento di Westminster, per raggiungere un accordo tra Regno Unito e Unione europea sulla Brexit senza ricorrere a un ulteriore rinvio del divorzio, il Guardian, citando fonti di Bruxelles e Londra, dice che le parti sono a un passo dall’accordo. Un testo, si legge, potrebbe essere reso pubblico già domani. A sbloccare la situazione sono le concessioni a cui ha dovuto piegarsi il primo ministro, Boris Johnson, riguardo al confine irlandese, accettando qualche forma di controllo doganale fra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno. Una decisione, questa, che eviterebbe il ritorno alle urne, visto che il leader Tory ha più volte escluso la possibilità di chiedere un nuovo rinvio a Bruxelles. Ciò che Johnson ha ottenuto, scrive il giornale inglese, è la certezza che Londra e Belfast escano insieme dall’Ue e restino un territorio doganale unico.
Commentando le indiscrezioni, un portavoce di Downing Street è rimasto prudente, parlando più genericamente di progressi: “I colloqui continuano e restano costruttivi, ma c’è ancora del lavoro da fare”, ha tagliato corto. Parole interpretate come un tentativo di ridimensionare le aspettative di una svolta imminente. SkyNews, da parte sua, non esclude che, in caso di mancato accordo nelle prossime ore, l’Ue possa convocare a Bruxelles un ulteriore Consiglio europeo straordinario sulla Brexit dopo quello in calendario per giovedì e venerdì prossimi, ma prima della data del 31 ottobre prevista sulla carta per l’uscita formale del Regno.
Il premier irlandese, Leo Varadkar, conferma di aver ricevuto indicazioni dalle istituzioni europee su “progressi” in direzione di un accordo. Parlando con i media di Dublino, prima di un briefing diretto con il capo negoziatore europeo, Michel Barnier, Varadkar ha detto di ritenere che ci si stia “muovendo nella giusta direzione”, ma è rimasto cauto sui tempi: “Non è chiaro se riusciremo a rivedere l’accordo di recesso già entro il Consiglio europeo di giovedì, dopotutto è un trattato internazionale”, ha osservato. Il capo del governo irlandese ha precisato di essere stato rassicurato da Johnson sul fatto che, se l’accordo ci sarà, questo otterrebbe il via libera della Camera dei Comuni. Johnson si sarebbe detto “fiducioso” di riuscire a evitare il destino di Theresa May, vittima di tre bocciature a Westminster nei mesi passati.