Greenpeace contro Generali. Alcuni esponenti dell’associazione ambientalista sono entrati all’interno di Palazzo Bonaparte, a Roma, sede della mostra “Impressionisti segreti” – sponsorizzata dal gruppo assicurativo – e hanno allestito un’esibizione alternativa: immagini di centrali a carbone e del conseguente cambiamento climatico, reinterpretate in stile impressionista. L’organizzazione green accusa infatti Generali di portare avanti investimenti nel settore, che più di tutti è responsabile della crisi climatica. “Se da una parte, in modo meritorio, Generali promuove arte e cultura, dall’altra continua a “sponsorizzare” quei combustibili fossili, come il carbone, che alimentano in modo sempre più pericoloso l’emergenza climatica in corso sul Pianeta”, dichiara Luca Iacoboni, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. “Chiediamo al colosso assicurativo italiano di smetterla con questa ipocrisia e di abbandonare il carbone senza eccezioni, prendendo parte in maniera seria alla battaglia per salvare il clima”.
1 /7 MuseoGeneraliLOW-2
Negli anni scorsi, il gruppo assicurativo aveva fatto passi avanti in merito di politica ambientale, approvando, sotto la spinta di Greenpeace e altre organizzazioni verdi, la strategia Strategia sul Cambiamento Climatico , che prevede un disinvestimento importante proprio dal carbone. Tuttavia, gli ambientalisti criticano alcune “eccezioni”, che permetterebbero a Generali di avviare investimenti in aziende che non hanno piani di abbandono del carbone in linea con gli Accordi di Parigi, come PGE (Polonia) e CEZ (Repubblica Ceca). “Lo scorso anno avevamo applaudito il passo avanti di Generali, ma purtroppo le “eccezioni” che il gruppo triestino si è dato si sono rivelate talmente grandi da inficiare l’intera strategia”, conclude Iacoboni. “Non è possibile contrastare il riscaldamento globale e nel frattempo continuare ad assicurare alcuni degli impianti più impattanti d’Europa, sia in termini di emissioni che di inquinamento dell’aria. Generali abbandoni il carbone e metta da parte le eccezioni, altrimenti continuerà a essere uno degli sponsor di quel quadro inquietante che è l’emergenza climatica in corso”.