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Fumo, “sigarette da vietare anche all’aperto”. La raccomandazione del Comitato di Bioetica al governo e al Parlamento

La mozione contro il tabagismo auspica lo stop al fumo in stadi, spiagge, campi sportivi e giardini pubblici. Gli esperti del Cnb dicono che la misura è necessaria perché i casi di morte e malattie in connessione al fumo non sono diminuiti. E avvertono: "Il preteso beneficio di svezzamento che deriva dall'uso delle sigarette elettroniche non trova alcuna prova scientifica e non è scevro di rischi"
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Il fumo passivo fa male. Per questo, il Comitato Nazionale di Bioetica (Cnb) ha emesso una ‘mozione contro il tabagismo’ che raccomanda di estendere il divieti di fumare a luoghi aperti come parchi e spiagge, dove si ritrovano “anche bambini e donne in gravidanza”. Non solo: tra i posti citati dal documento ci sono “giardini pubblici, luoghi di spettacolo all’aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all’aperto”.

A rendere necessaria l’adozione di misure più restrittive sul tabacco, che il Cnb raccomanda di applicare anche al tabacco riscaldato e alle sigarette elettroniche, è la considerazione che “la mortalita’ e morbilità correlate all’uso di tabacco non sono diminuite, anzi aumentate. Tutto questo è avvenuto e continua ad avvenire, a conferma che le azioni di educazione sanitaria e prevenzione intraprese non sono sufficienti”.

Proprio su questi due punti – educazione sanitaria e prevenzione – si è espresso il Comitato, che ha raccomandato a governo e Parlamento di “promuovere una informazione corretta sui pericoli dell’uso del tabacco per sé e per gli altri (Fumo passivo)”, “promuovere ricerche per la valutazione ed applicazione di misure restrittive”, come l’aumento dei prezzi, e “informare adeguatamente gli utenti che il preteso beneficio di svezzamento che deriva dall’uso delle sigarette elettroniche non trova alcuna prova scientifica e non è scevro di rischi per il fumatore e per chi gli sta accanto”.

Nella mozione si chiede anche di “sensibilizzare sul fatto che i mozziconi delle sigarette” gettati per terra sono “causa di un persistente e continuo inquinamento ambientale; di inibire ogni forma di pubblicità anche occulta; di incrementare progetti di ricerca, sostenuti da fondi pubblici, trasparenti e svincolati da condizionamenti di parte”, e infine, “considerato l’utile che lo Stato ricava dalla vendita di sigarette e affini, prevedere la possibilità che il Ssn rimborsi i farmaci per il trattamento del tabagismo e disponga di maggiori risorse per la cura della dipendenza”. Per il Cnb, “questi interventi devono essere attivati con urgenza visto il grande rilievo che possono assumere per la salute pubblica”, evitando “il rischio di stigmatizzazione delle persone che fumano”.

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