E’ iniziata a Palazzo Chigi dopo le 23, con due ore di ritardo sulla tabella di marcia, la riunione del Consiglio dei ministri chiamato ad approvare e inviare alla Commissione europea entro la mezzanotte il Documento programmatico di bilancio. Cioè la cornice della legge di Bilancio per il 2020 con cui il governo punta a ridurre il cuneo fiscale per una parte dei lavoratori dipendenti oltre a disinnescare le clausole di salvaguardia sull’Iva. Sul tavolo del cdm sono arrivati a sorpresa (non erano nell’ordine del giorno) anche il decreto fiscale – con le misure anti evasione e le maggiori tasse sui giochi da cui stando all’ultima bozza deriveranno circa 3 miliardi di coperture – e il ddl di Bilancio vero e proprio, che dev’essere formalmente trasmesso al Parlamento entro il 20 ottobre. L’esecutivo potrebbe dare un via libera preliminare ai due pacchetti con la formula ‘salvo intese’. Sui testi, infatti, ci sarebbero ancora diversi nodi da sciogliere. Su due punti l’intesa è stata faticosamente trovata: Quota 100 l’anno prossimo non sarà modificata e le tasse saranno tagliate solo ai lavoratori.

Secondo l’Ansa l’accelerazione sul decreto fiscale e la manovra è arrivata dopo una riunione serale al ministero dell’Economia con il premier Giuseppe Conte, il ministro Roberto Gualtieri, Riccardo Fraccaro per il M5s (assente Luigi Di Maio che è in visita istituzionale a Washington), Dario Franceschini per il Pd, Roberto Speranza per Leu e Teresa Bellanova per Italia viva. La scelta, spiega più di una fonte, sarebbe legata anche alla volontà di metter fine alle discussioni e polemiche nella maggioranza sulle singole misure, come l’abbassamento da 3mila a mille euro del tetto all’uso del contante e soglie più basse per finire in carcere per evasione. Sulle misure anti evasione il premier non intende arretrare, come ribadito in un video pubblicato in serata su facebook in cui rivendica: “Lotteremo contro l’evasione fiscale come mai fatto prima. Non posso accettare che gli italiani onesti paghino più tasse per colpa di coloro che non le pagano affatto. E fino a quando ci sarò io, questa sarà una priorità assoluta dell’azione di Governo“.

L’articolato completo della legge di Bilancio deve essere presentato al Parlamento entro domenica 20 e approvato da entrambe le camere entro fine dicembre. Resta da vedere se otterrà il via libera della Commissione europea. Pur mantenendo l’indebitamento netto al 2,2% per il terzo anno consecutivo il governo vuole infatti aumentare il deficit strutturale – quello calcolato al netto del ciclo e delle una tantum – di 0,1 punti di pil nel 2020, mentre Bruxelles ha chiesto lo scorso luglio una riduzione di 0,6. Roma dovrebbe quindi “spuntare” circa 12,6 miliardi di flessibilità. Alla voce coperture ci sono poi gli introiti attesi dalla lotta all’evasione e i 3 miliardi che derivano dal rinvio a marzo 2020 del pagamento della rata del 16 novembre 2019 da parte dei contribuenti ai quali si applicano gli Isa e dai forfettari che hanno deciso di rateizzare le impose

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