Prima le polemiche sulla manovra e le richieste di abolire Quota 100, poi, di fatto, la retromarcia. Se Italia Viva di Matteo Renzi aveva alzato il prezzo, con tanto di scontro interno alla maggioranza sul tema pensioni e su una delle misure simbolo del passato governo, ora è il deputato Luigi Marattin a mostrare una posizione a dir poco più morbida: “Se Quota 100 resta disposti a non votare tutto il pacchetto manovra? Da noi nessuna barricata, non facciamo diktat. L’unico – assicura il deputato – è sull’Iva, sul resto discutiamo”. Ma avverte: “Se si lascia scorrere quota 100 così com’è, si crea il burrone Salvini“. Per poi difendersi: “Cerchiamo visibilità? Abbiamo delle idee su come governare il Paese ed è giusto che vengano composte in maggioranza. Discutiamo tranquillamente, senza che ogni nostra idea sia vista come un ricatto, ma anche senza che sia vista come una ricerca di visibilità”. Invece, sulla proposta sul possibile abbassamento del tetto sul contante da 3mila a 1000 euro, lo stesso Marattin spiega: “Disposti a votarlo dopo che fu governo Renzi ad alzarlo? Disposti a parlarne, facciamo con laicità, ma dobbiamo capire come si fa la lotta all’evasione”.
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