Un banco semicircolare e non le consuete poltrone bianche: Bruno Vespa al centro, Matteo Renzi e Matteo Salvini ai lati. Il primo con completo blu e cravatta scura a tinta unita, l’altro sempre in blu ma con cravatta con piccola fantasia. Che sia un appuntamento importante per Porta a porta lo si capisce da due fatti: la massa di giornalisti presenti (così numerosi da aver costretto la Rai ad aprire il piano terra dello studio 1 di via Teulada) e le parole d’esordio di Vespa: “Sono 13 anni che due leader non si confrontano qui, furono Prodi e Berlusconi“. Le cordialità finiscono qui. E inizia un faccia a faccia che riserva tante punzecchiature ma nessun vero affondo, né contro l’avversario in studio, né tanto meno nei confronti dei grandi assenti, vale a dire Giuseppe Conte e il M5s. Dopo 75 minuti di bagarre la sensazione è netta: il leader di Italia Viva sembra essere all’opposizione, quello della Lega al governo.
La realtà è diversa, anche se i numeri dicono ben altro. E su questo dato di fatto Salvini ha giocato molto, sin dall’inizio. “L’ultimo sondaggio dà la Lega al 33%, il governo è nato per non far votare gli italiani sennò vince la Lega” è l’esordio del leader leghista, per un refrain ripetuto in ogni occasione dai primi di agosto, ovvero dalla caduta dell’esecutivo gialloverde. “Erano tre mesi che il M5S bloccava tutto, era un no alla Tav, alla Flat Tax, all’Autonomia, perfino alle Olimpiadi – ha spiegato il leader del Carroccio – Sto al governo se posso fare le cose, se Di Maio disfa di notte quel che faccio di giorno, non si può. Era un’agonia. Renzi con una mossa geniale si è inventato un governo sotto un fungo, vediamo quanto dura“.
Botta e risposta sulle ferie – La replica di Renzi contiene un’altro topos del dibattito politico degli ultimi mesi: “Il colpo di sole del Papeete che ha preso il collega Salvini è evidente che lo fa rosicare ancora”. Poi l’attacco, il solito: “Non è mai accaduto che ci fosse una crisi in questo modo. Salvini dice non vi vogliono far votare: quando si vota lo decide la Costituzione non il menu di un beach club a Milano Marittima“. Schermaglia continua: “Vedo che è un reato andare in spiaggia con il figlio, a sinistra siete abituati a champagne e caviale a Montecarlo, io vado a Milano Marittima perché preferisco lasciare i soldi in Italia. Lui – continua Salvini – crea partiti dietro partiti, è un rottamatore non per altro… è stato al governo con il Pd per nove anni”. Il dibattito sul luogo delle vacanze tiene banco: “Non giudico le ferie delle persone. Ma avrei preferito che fosse andato in missione ai vertici europei – dice Renzi – Le riunioni europee sono importanti: lei ha fatto sette vertici, partecipando solo a uno su sette. Ha votato al Senato l’1,3% delle volte. Stare in spiaggia con il figlio è legittimo ma se fai il ministro non vai nelle sagre di Paese. Dovrebbe andare al G7, non alla proloco“. E giù l’attacco alla carriera: “È 27 anni che fa politica, non ha portato a casa nulla, Salvini. Solo spot. La sua è la politica degli spot“. La replica di Salvini è tutta sui numeri: “Per me quelli della Proloco non sono minus habens. Sì: adoro l’Italia dei Paesi, delle sagre e dei campanili – sostiene Salvini – I casi sono due: o gli italiani sono cretini e io non ho fatto nulla, non vado alle riunioni e mangio come un bufalo…quindi o sono tutti rimbambiti o, visto che io ad oggi sto al 33% e lui al 4%, qualcosa di buono l’ho fatto. Renzi è un genio incompreso: ha fatto di tutto di buono ma gli italiani non se ne sono accorti”. L’ex Rottamatore incassa e prova a reagire: “Ribadisco che quando un avversario politico, non parlo di un nemico, fa una cosa buona, io non lo prendo in giro come fa lui parlando di geni incompresi“.
La nascita dell’accordo di governo M5s-Pd – Ripercorrendo quanto accaduto ad agosto, Renzi spiega i motivi della sua mossa: “Salvini ha fatto una cosa senza capo né coda. Voleva portare il paese al voto, ci ha spiegato che dovevamo alzare le terga e andare in Parlamento. Ci siamo andati e lo abbiamo messo in minoranza” racconta, sostenendo che lui non voleva “fare l’accordo con 5 stelle ma siccome che c’era di mezzo l’interesse del paese, allora lo abbiamo fatto”. Per tre motivi: “Il primo abbassare lo spread, secondo non aumentare l’Iva e terzo per tornare protagonisti in Europa. Non si fa la guerra a Francia e Germania per un like in più”.
La questione sicurezza e “Bruno stai sereno” – Poi altri numeri, quelli spesi dai rispettivi governi per la sicurezza: “Salvini ha messo due miliardi sulla sicurezza, Renzi sei miliardi. I tagli vengono dai governi precedenti. Lei getta il Paese in un clima di paura, parlando di nuove tasse, tutte norme che non ci sono” attacca Renzi, che rivolgendosi al leader del Carroccio sottolinea che “il suo partito sugli 80 euro ha votato contro, ma ha votato a favore del reddito di cittadinanza”. La replica dell’ex ministro degli Interni è a tono: “Tassa su merendine, bibite gassate, su telefonini, hanno parlato solo di questo finora nel nuovo governo. Poi vedremo cosa partoriscono. Si torna dall’Europa – aggiunge – ma l’Ue non muove un dito mentre la Turchia massacra i turchi, non è la mia Europa; come quella che con le banche massacra i risparmiatori”. Ancora ironia in salsa leghista nei confronti di Renzi che “crea partiti dalla sera alla mattina, e stai sereno Bruno…”. “Ma quale tassa sulle merendine?” risponde Renzi, che poi ricorda un provvedimento del vecchio esecutivo: “Mi legge l’articolo della legge sulla tassa alle badanti? Perché lei non fa altro che buttare il Paese nella paura“.
Salvini, imperterrito: “Possiamo fare qualcosa di utile insieme? Sì, se presentano cose utili io le voto, ma la tassa sui pannolini, sulle merendine”. Renzi a questo punto alza il livello dei temi in discussione: “Sui migranti il problema sono i 20 che delinquono, non i 3mila che sono arrivati negli ultimi tempo. Quelli che delinquono vanno stangati, come gli italiani. L’emergenza è la sicurezza, non l’immigrazione“. La ricetta di Renzi è chiara (ma non nuova): “Penso che quando Salvini dice c’è un’invasione mente, ma nei prossimi 20 anni potrebbe esserci davvero – aggiunge il senatore Pd – O li aiutiamo a casa loro davvero oppure saranno guai, ma la Lega ha tagliato i fondi per la cooperazione internazionale, quelli che noi avevamo aumentato”.
La coerenza di Salvini: Renzi all’attacco – “Sono un uomo di parola, sui migranti, sulla legge Fornero: quando ho visto che i Cinque Stelle non mi facevano fare la flat tax, ho detto preferisco farla con gli italiani, perché prima o poi torniamo al governo” dice Salvini. Renzi insorge: “Uomo di parola Salvini. Lei Salvini? Era per la Padania e poi è diventato nazionalista – dice l’ex premier – Era comunista padano e poi era con Casapound. Ha tifato contro l’Italia e per la Francia. Ha detto di tutto contro Di Maio e poi gli ha proposto la premiership. Io ho cambiato idea sul referendum e sui 5s, ma se cambiare idea è simbolo di intelligenza Salvini può puntare al Nobel per la fisica”. Poi Renzi cerca il colpo di scena, mostrando una foto con Matteo Salvini che regge il cartello ‘no euro’: “Lei si è candidato con queste parole d’ordine. Se ha cambiato idea, mi fa piacere, vorrebbe dire che vince il Nobel per l’intelligenza“.
Renzi e Salvini d’accordo su Raggi e contante- Renzi e Salvini sono d’accordo, invece, sulla bocciatura senza appello di Virginia Raggi: “Cosa fa il Pd lo chieda al Pd. Io spero che la Raggi si dimetta domattina. Come sindaco ha fallito. Molto meglio alcuni sindaci della Lega che la Raggi” dice Renzi. E Salvini concorda: “Saremo a San Giovanni sabato alle tre, raccoglieremo le firme contro Raggi, per il sistema maggioritario e per l’elezione diretta del capo dello Stato. C’è una emergenza rifiuti a Roma e in Campania – dice il leader della Lega – dove governano M5s e Pd, mentre in Veneto e Lombardia si riciclano i rifiuti“. Convergenza tra i due anche sull’uso del contante. “La soglia del contante non mi sembra la cosa fondamentale di questa legge di bilancio” sostiene il leader di Italia Viva, con il segretario della Lega a pontificare: “Io abolirei qualsiasi limite della spesa con il contante. È un danno all’economia. Che senso ha penalizzare chi preleva i suoi soldi, nemmeno in Urss”.
Renzi “nervosetto” e i voli di stato – “Io parlo di quota 100 e Salvini torna magicamente a parlare sempre di migranti. È il suo evergreen“. Si pare così uno dei momenti di maggiore tensione del confronto a Porta a porta, con Renzi che si infervora, accusando il suo avversario di divagare rispetto agli argomenti trattati. “Lo vedo nervosetto…” risponde Salvini. Tema del contendere i numeri di nuovi occupati dopo quota 100. Per Renzi i meriti delle nuove occupazioni sono della legge Madia che ha riformato la Pubblica amministrazione. Salvini replica: “La Madia non ha assunto nessuno”. Renzi insorge, si scalda, chiedendo a Vespa di non redarguire lui. Il conduttore lo invita alla calma. E poi arriva Salvini che chiosa: “Lo vedo nervosetto“. Torna il tema delle vacanze. “Ancora col Papeete? Andrò a Courmayeur con il volo di Stato anch’io” dice Salvini, con Renzi che prova a cogliere la palla al balzo: “Buono con i voli di Stato che non le conviene. Lo dico per lei. Non ho indagini aperte su questo”. “Neanche io ne ho” replica Salvini.
Questione migranti – “Io parlo di quota 100 e lei magicamente parla di migranti: quello è un evergreen. La questione dei migranti non si risolve con gli spot. Non li ha fermati lei i migranti” riparte Renzi. E qui Salvini torna a parlare di numeri: “Morti e dispersi nel Mediterraneo più che dimezzati, quando c’era lei siamo arrivati a 5mila morti, 800 quando c’eravamo noi. Vi sistemate la coscienza, con il multirazziale, poi arriva Richard Gere – aggiunge Salvini – Mi tengo l’etichetta del brutto e cattivo, ma penso di aver fatto opera cristiana. L’immigrazione bella è quella dei 5 milioni che hanno i documenti, non quella degli scafisti” conclude. E l’ex Rottamatore: “Salvini è un mentitore, abbindola le persone raccontando balle”.
I 49 milioni della Lega – Il leader di Italia Viva a questo punto tocca un argomento sensibile per la Lega: “La sentenza sui 49 milioni dice che sono spariti e Bossi e Maroni dicono che li ha spesi lei, li ha utilizzati o no per alimentare la Bestia, per portare i social a essere una macchina di odio? Perché non risponde mai su questa sentenza passata in giudicato?”. Salvini prova a spiegare: “Se qualcuno ha sbagliato in passato, dieci anni fa, prima che diventassi segretario, noi ora stiamo restituendo un po’ alla volta quei soldi. Oggi stiamo usando soldi che ci stanno dando gli italiani liberamente. Quei soldi – aggiunge il leader della Lega – non li ho mai visti. Sbaglio decine di volte al giorno, ma rispondo su fatti dal dicembre 2013, da quando sono segretario, ora lavoriamo con altri soldi e altri finanziamenti“. Ancora ironia dal leader del Carroccio: “Io quei 49 milioni non li ho visti. Ma se li avessi, starei qui a fare il confronto con lei sul Papeete? Risalgono a quando non ero segretario”. Poi la stoccata: “Se volessi arricchirmi farei conferenze in giro per il mondo a decine di migliaia di euro“. “Forse perché non ti chiamano” replica Renzi.
La questione dei servizi segreti e i rapporti con gli Usa – Altro tema delicato è quello del Russiagate e dei rapporti tra gli Usa e i nostri servizi segreti. “Chi cita in ballo il mio governo per eventuali complotti ne risponde in tribunale – dice Renzi – Mai con Obama ho fatto una cosa che non fosse legale. Suggerirei con rispetto a Salvini di fare altrettanto – sostiene l’ex premier – Se vuole gli presto l’avvocato, nei confronti di chi è andato in Russia a chiedere una tangente milionaria. Non capisco perché Salvini non quereli Savoini… Se uno dei miei viene con me e va chiedere 65 milioni al Metropol, io lo querelerei”. Il leader del Carroccio non si scompone: “Non so quello che ha fatto Renzi, ogni volta che sono andato in Russia l’ho fatto per difendere gli interessi degli imprenditori italiani, le sanzioni a Mosca hanno fatto male al sistema Italia“. E ancora: “È più importante avvicinare la Russia alla Ue, che la Turchia. Più importante che lasciare la Russia ai cinesi”.
Il segretario federale della Lega, tuttavia, parla anche della vicenda Russiagate: “È da tempo Conte non risponde, smentisce se stesso. Giocare con i Servizi segreti, che sono il cuore della sicurezza del Paese, non fa bene a nessuno. Io in Russia non ho preso una lira – sostiene Salvini – i servizi sono uno strumento delicato e se qualcuno li usa per convenienza personale da cittadino sono preoccupato. Non ho strumenti per giudicare, aspetto che ci dica qualcosa”. Poi l’accusa a Renzi: “Faccio politica per passione, non conferenze in giro per il mondo a decine di migliaia di euro, se le faccio le faccio gratis“.
Quota 100 – Batti e ribatti durissimo anche su quota 100, misura rivendicata con orgoglio da Matteo Salvini, e fortemente criticata dall’altro Matteo. “Quando uno non ce la fa, quando un infermiere non ce la fa a portare in giro un paziente, un camionista a guidare in giro – sostiene il leader leghista – merita di riposare“. E Renzi, di contro cita la storia di suo zio, vigile fiorentino: “Credo che lui possa andare in pensione un anno dopo e credo che quei soldi debbano andare nella busta paga dei lavoratori o a favore dei giovani. A loro non ci pensa nessuno”. Pacata ma ferma la replica di Salvini: “Sono pronto a incontrare suo zio, sono contento che se la sente può lavorare sino a 80 anni, ma c’è tanta gente che non ce la fa e va aiutata. Quota 100 – sottolinea Salvini – è una conquista epocale“. “La Fornero – è la controreplica del leader di Italia Viva – ha salvato i nostri conti. Noi siamo divisi non solo sul passato, ma anche sul futuro”.