Il presidente del Consiglio, a margine della presentazione del Rapporto Cnr, ha chiesto a tutti gli attori di agire per porre fine il prima possibile all'invasione ordinata dal presidente Recep Tayyip Erdoğan. In mattinata, Di Maio, durante un'informativa alla Camera, aveva dichiarato che l’Italia avvierà anche “un’istruttoria dei contratti in essere” con Ankara
Il blocco dell’export di armi alla Turchia non basta. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla a margine della presentazione del Rapporto Cnr e torna a commentare l’iniziativa di alcuni Paesi europei nei confronti di Ankara, dopo l’invasione del Rojava, regione del nord-est siriano: quella del blocco della vendita di armamenti “è un’iniziativa doverosa, ma non ci può affatto appagare – ha dichiarato – Ci può appagare il risultato di persuadere la Turchia a rinunciare a questa opzione militare”. E conclude specificando che “tutte le iniziative che porteranno a questo risultato noi le metteremo in campo e l’Italia sarà capofila in questa direzione”.
Il capo del governo ha spiegato che, oltre a causare nuove vittime, l’offensiva turca in Siria “contribuisce alla maggiore destabilizzazione della regione, rischia di essere controproducente rispetto all’attività dei terroristi e crea ulteriori sofferenze alla popolazione curda“.
Si sbilancia anche il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che chiede di “verificare la possibilità di schierare una forza di interposizione sul confine turco-siriano”.
In un’informativa urgente sulla Siria in aula alla Camera, nella mattinata di martedì, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aveva già dichiarato che oltre alla sospensione delle esportazioni future di armi alla Turchia, che avverrà per decreto, l’Italia avvierà anche “un’istruttoria dei contratti in essere” con Ankara.
Il bilancio di vittime dell’offensiva turca “è inaccettabile” e sta avendo “effetti devastanti sul piano umanitario”, ha detto, sottolineando che “la Turchia è il solo responsabile dell’escalation” in Siria e “deve sospendere immediatamente le operazioni militari”. Per questo, in seguito a quanto concordato lunedì a Lussemburgo con gli altri Paesi Ue, “nelle prossime ore, come ministro degli Esteri, formalizzerò tutti gli atti necessari affinché l’Italia blocchi le esportazioni di armamenti verso Ankara”, ha ribadito. Il capo politico M5s ha annunciato però di voler andare oltre: “Vi comunico inoltre di aver dato immediate disposizioni per l’apertura di un’istruttoria dei contratti in essere. E in questo senso – ha precisato – ribadisco la mia ferma intenzione di esercitare pienamente tutti i poteri che ci conferisce la legge”.