Dalla raccolta differenziata alla riduzione del consumo di plastica, dal consumo di alimenti bio all’utilizzo dei mezzi pubblici. Un milione di milanesi crede alla sostenibilità, che viene considerata un tema importante dal 66% di loro (una percentuale maggiore del 19% rispetto alla media italiana) e coinvolge in prima persona il 75% dei cittadini del capoluogo. Sono alcuni dei dati emersi dal 3° Osservatorio sullo stile di vita dei cittadini, la ricerca condotta annualmente da LifeGate, in collaborazione con Eumetra MR, che offre un’analisi sull’interesse, la percezione e l’atteggiamento rispetto al tema della responsabilità ambientale prendendo in considerazione un campione di 800 individui rappresentativi della popolazione milanese. I dati, divulgati oggi in Triennale alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, vengono confrontati in parallelo con i risultati dell’edizione del 2018 e con quelli dell’Osservatorio Nazionale dello scorso marzo. Nell’ambito della ricerca e in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il 16 ottobre, LifeGate ha presentato anche l’indagine, realizzata in collaborazione con Just Eat, sulle pratiche sostenibili adottate dal settore della ristorazione a Milano, oltre che sui bisogni attuali e futuri.

L’OSSERVATORIO – Secondo i risultati ottenuti i cittadini milanesi coinvolti in prima persona con i temi della sostenibilità sono il 6% in più rispetto al dato del 2018 e l’8% in più rispetto a quello nazionale.“Si tratta di un dato molto interessante – spiega a ilfattoquotidiano.it Enea Roveda, amministratore delegato del gruppo LifeGate – perché mostra gli effetti di un cambiamento in atto ormai da diversi anni e che noi, in quasi vent’anni di attività, abbiamo visto crescere giorno dopo giorno. Oggi è un’onda che non si arresta e di cui Milano in Italia è certamente il traino”. Quanto incide sul dato di oggi il movimento globale Fridays for Future? “Anche il movimento è una conseguenza di una serie di fattori – aggiunge Roveda – che vanno dalle conseguenze ormai visibili dei cambiamenti climatici al diverso approccio nei confronti dell’ambiente delle nuove generazioni, che oggi ci chiedono un sistema economico diverso, come dimostrano gli atteggiamenti sugli acquisti sostenibili, per i quali si è disposti a spendere di più rispetto al passato”.

QUANTO SI CONOSCONO I TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ – I milanesi confermano una buona conoscenza del vocabolario della sostenibilità, tra l’altro, con un forte distacco dal resto dell’Italia. Il 48% dichiara di aver già sentito l’espressione ‘energia rinnovabile’, il 43% ‘alimentazione sostenibile’ e il 42% ‘sviluppo sostenibile’. La sostenibilità è considerata un tema importante dal 66% dei milanesi (+19% rispetto all’Italia) e solo un 4% si dichiara indeciso, contro un 30% che la considera una moda. Il tema della riduzione della plastica è sentito dal 99% degli intervistati, staccato di poco da quello sull’utilizzo delle energie rinnovabili (97%) e del consumo di alimenti bio (88%). I cittadini del capoluogo lombardo si dichiarano ben informati anche in merito alle iniziative intraprese dal Comune di Milano. La conoscenza è massima sull’aumento del biglietto dei mezzi pubblici (86%) e sulla completa elettrificazione del parco mezzi entro il 2030 (74%). Il 79% dei milanesi è a conoscenza dei progetti per la riduzione della plastica monouso.

LE ABITUDINI DEI MILANESI – Il 92% dei milanesi pratica la raccolta differenziata e l’88% utilizza i mezzi pubblici quando è possibile. Il 47% limita l’utilizzo di bottiglie di plastica, mentre il 41% sfrutta il servizio delle case d’acqua. I milanesi si dichiarano molto più disponibili, rispetto al passato, ad acquistare beni sostenibili nonostante possano costare di più. In particolare, la spesa di prodotti bio al 38% e l’utilizzo di energia rinnovabile tocca il 31%. Il 18% sceglie abbigliamento sostenibile e un 15% afferma di scegliere vacanze sostenibili e auto elettriche/ibride. Guardando al futuro, l’87 per cento degli intervistati chiede a gran voce la raccolta dei rifiuti speciali in ricicleria e il 75 per cento la riqualificazione energetica degli edifici col passaggio alle rinnovabili. Anche le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 raccolgono il 69% dei consensi.

LE AZIONI SOSTENIBILI DELLA RISTORAZIONE – L’indagine ‘Le azioni sostenibili nella ristorazione’ è stata realizzata dall’Istituto Eumetra MR che, a settembre 2019, su un campione di 202 attività, come trattorie, pizzerie e ristoranti di cucina straniera e italiana. È stato chiesto quanto si è a conoscenza di alcune direttive nazionali. La più nota (75%) è quella sull’obbligo di eliminazione della plastica da gennaio 2021. Molto conosciuta (71%) è anche la pratica di fornire doggy bag quando richiesto dalla clientela e il 56% è a conoscenza dell’obbligo di somministrare acqua dal rubinetto o filtrata, sempre se richiesto dai clienti. Meno note sono la legge Gadda che dal 2016 agevola le donazioni di cibo ed eccedenze alimentari a persone bisognose (nota al 43%, ma conosciuta bene solo dal 28%) e le agevolazioni fiscali a chi limita gli sprechi (conoscenza al 33%). Alcune di queste direttive vengono attuate. Per esempio, l’86% dichiara di fornire realmente le doggy bag se richieste e il 67% afferma di somministrare acqua dal rubinetto se così sollecitata. Metà degli intervistati dichiara di effettuare donazioni di cibo a persone bisognose.

I ristoratori hanno dichiarato di attuare una serie di comportamenti per rendere sostenibile il loro locale: dall’utilizzo di luci a led (89%), alle bottiglie per limitare l’uso della plastica (83%). Il 65% utilizza confezioni in materiale riciclato o sostenibile quando necessario. Tra coloro che effettuano consegne a domicilio la maggior parte (64%) dichiara di impiegare contenitori in carta o cartone. Il 42% utilizza vaschette in alluminio e, se minore è l’utilizzo di contenitori e accessori in plastica (36%) ancora di più (34%) lo è quello di contenitori di materiale compostabile.

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