RENZI GUARDA IL PUBBLICO, SALVINI CERCA LA TELECAMERA. TRA FOTO E CARTELLI SI PARTE CON IL LEI E SI FINISCE CON IL TU - 2/5
Osservare la prossemica dei protagonisti fornisce spunti interessanti. Nel corso della serata il leader di Italia Viva tende a sbracciarsi, a girarsi sulla sedia e a rivolgersi al pubblico. Si muove plastico, cerca di coinvolgere chi lo guarda. Evita i sorrisetti per irridere l’avversario e riduce le faccine, segnando un punto a suo favore. L’ex ministro dell’Interno cerca la telecamera durante i suoi interventi, sposta lo sguardo verso Vespa e molto meno verso il duellante. Il clima istituzionale, l’assenza della claque e l’impossibilità di interrompere il “rivale” sembrano danneggiarlo. In sostanza non può replicare il suo format in un contesto che impone regole differenti. Per buona parte del confronto i due politici si parlano usando il lei che sul finale diventa tu, Salvini per rendere visibile quanto dice si affida ai soliti cartelli soprattutto sul tema migranti. Renzi ripesca una foto della fase no euro del leghista. Una comunicazione veloce ma non profonda, con “minitweet”, per citare il senatore toscano, e a colpi di argomenti spot. Ammiccamenti, battutine e frasi fatte. Un po’ showman, un po’ litiganti da reality.