«A piè del colle scorre il Lambro limpidissimo fiume e benché piccolo, è capace di sostenere barche di ordinaria grandezza, il quale scendendo per Monza, di qui non lungi, si scarica nel Po», scriveva Francesco Petrarca nel 1435 all’arcivescovo di Genova. Beh, il Lambro non era così limpido in occasione della nostra prova su strada, lungo il tratto che passa dalla tenuta Il Cigno di Villanterio, nel Pavese, ma marroncino come sempre quando piove forte. In compenso, proprio l’abbondante pioggia caduta nella notte e in mattinata ha reso perfetti gli sterrati del test drive – in mezzo ai pioppieti e sulle rive del fiume citato pure dal Manzoni nei “Promessi Sposi” – per l’umidissima scampagnata off-road d’assaggio al volante del primo Kadjar con le quattro ruote motrici e il nuovo motore diesel 1.700 da 150 cavalli. Fanghiglia meravigliosa sotto e acquazzone sopra: cosa poteva esserci di meglio per l’ingresso ufficiale della vettura francese nel mondo dei veri suv, dopo quattro anni di militanza esclusiva tra i crossover?

E, in effetti, è stato molto divertente. Brusche discese, rapide risalite con dossi finali, passaggi tra i pioppi come negli slalom speciali di coppa del mondo. Al comando del convoglio di otto vetture, il responsabile tecnico della prova impartiva via radio ordini nello stile del sergente Foley di “Ufficiale e gentiluomo”, suggerendo i tratti da affrontare con la trazione integrale bloccata, quale modalità di trazione usare, quanto gas dare, etc etc, e soprattutto intimava “Usate poco poco lo sterzo!”. E’ andato tutto liscio, anche se guidare sulla melma scivolosa per centinaia di metri si è rivelato piuttosto impegnativo. Quasi tutto liscio, in realtà. Appena un equipaggio, impegnato in una curva a “L”, non è stato troppo dolce con lo sterzo, una vettura ha rischiato di infilarsi tra i campi lasciando il sentiero rialzato, col muso fortemente inclinato.

La prova è stata più che probante, dunque, e il Kadjar con la motorizzazione turbodiesel di 1,7 litri con 150 cavalli di potenza e la trazione integrale si merita a tutti gli effetti la definizione di Suv ed entra in competizione con la cugina Qashqai del marchio Nissan. Silenzioso e parco sull’asfalto (è capace di scendere sino ai 5,3 litri/100 km in ciclo misto NEDC BT, secondo la Renault), con il selettore di trazione in modalità 2 ruote motrici, il turbodiesel già montato sull’ultima Scénic si trasforma in tosto campagnolo quando è chiamato ad aggrappare il Kadjar al terreno, mentre il selettore è posizionato in modalità “4WD Lock”.

L’ingresso nella offroad society del Kadjar è accompagnato da altre due gustose novità: l’edizione limitata – che durerà almeno un anno – Black Edition, caratterizzata dal tetto nero, dai cerchi da 19” diamantati neri, da un sacco di altri particolari ovviamente neri (come la selleria in Alcantara con le impunture rosse) e la curiosa iniziativa di marketing studiata insieme ad Amazon, che porterà dieci persone (con un ospite) a guidare una Kadjar Black Edition per un week end, raggiungendo un rifugio di montagna dove poter acquistare una Smart TV da 49” a 10 euro. La sorprendente campagna, chiamata “The Wild Store Amazon” scatta il 17 ottobre. Come? Renault lo spiega così, con un linguaggio che più modernista non si può: “La campagna si aprirà con una fase Teaser che, per un periodo limitato, atterrerà sulla landing page www.amazonwild.renault.it”. Tutto chiaro, come le acque del Lambro viste dal Petrarca?

Battute a parte, l’idea è bizzarra e piacerà; soprattutto ai giovani, ovviamente. Ora parliamo di quattrini. Kadjar Black Edition costa dai 30.400 della versione a benzina da 140 cavalli ai 36.700 euro del turbodiesel a trazione integrale. Chi non è attratto dal nerismo spinto ma vuole lo stesso una integrale sappia che, a dispetto del nome, si può avere anche di altri colori, come il rosso e il bianco. E che anche l’allestimento Sport Edition da adesso è disponibile 4×4, con prezzi dai 34.100 euro in su. La cenerentola dell’intera offerta Kadjar è quella a benzina TCE da 140 cavalli, che parte dai 23.500 euro.

Presentando la Black Edition accoppiata al turbodieselone 1700, contrariamente a Toyota e Honda che al diesel voltano definitivamente le spalle, Renault ribadisce forte e chiaro di credere nei motori a gasolio di nuova generazione. Convinta che le nuove normative Cafe europee anti-inquinamento, tutte tese a combattere la CO2, possano dare slancio ai turbodiesel moderni e puliti. A proposito, il nuovo motore 1.7 Blue dCi 150 Cv ha una potenza di 110 Kw a 3500 giri al minuto, con una coppia di 340 Nm per 1,750 giri e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi. La sua turbina a geometria variabile regala una risposta più pronta del motore, mentre gli iniettori a 8 fori a 2500 bar migliorano la combustione abbassando i consumi e le emissioni di CO2 (fino a 139 gr/Km). Il cambio è manuale a sei marce e non è previsto l’automatico (peccato).

Dopo la prova le auto erano selvaggiamente schizzate di fango, quasi che alla carrozzeria avesse messo mano un giovane Jacskon Pollock. Il mio consiglio è, in questi casi, di non portarlo subito all’autolavaggio, il Kadjar: bello inzaccherato sta bene e trasmette un sano, realistico senso di avventura, anche a 32 km da Milano. E qualcuno, sopravvissuto al teaser planato sulla landing page, potrebbe evocare Carlo Emilio Gadda declamando “pareva che fosse caduto in un lago di palta”.

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