Era stata arrestata e per il gip di Roma aveva disposto i domiciliari. Adesso un altro giudice ha deciso che deve essere processata. Forse sarà in quella sede che Valentina Pizzale, 41 anni, potrà spiegare come ritengono i suoi legali che non perseguitava l’ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ma che i messaggi che gli inviava erano solo litigi.
L’attuale capo di gabinetto della Farnesina si è costituito parte civile. Il giudice per l’udienza preliminare di Roma, Vilma Passamonti, ha fissato il processo al prossimo 3 dicembre davanti al giudice monocratico. Nei confronti di Pizzale è contestato anche il reato di diffamazione.
“Siamo contenti che il giudice abbia disposto il processo perché il quella sede riusciremo a dimostrare tutto ciò che al momenti ci è stato precluso – commenta l’avvocato Daniele Ingarrica, difensore dell’imputata -. Dopo oltre venti giorni di arresti domiciliari la mia assistita si è resa ulteriormente conto che se ha commesso degli errori lo ha fatto in buona fede, mossa da un sentimento”. In alcuni messaggio la donna, che era stata descritta come sceneggiatrice di serie tv ma dopo la precisazione della Rai era divenuta una semplice claquer nei programmi, aveva scritto: “Vengo lì e butto giù l’ambasciata!”. “Bastardo, ti rovino! Mi hai illuso, sei una me…”.