Non si poteva non ripartire da Keric Mirsad anche in questa puntata di Domeniche Bestiali: dopo la lunga squalifica per l’uomo che tirava in aria gli avversari e usava la bandierina come spada per trafiggere arrivano infatti le conseguenze, dolorose, delle sue gesta. Dal Trentino al Veneto: con la curiosa “costante B” per le squalifiche del Giudice Sportivo fino all’atmosfera da Hotel Raphael in Irpinia, passando per i riti di spogliatoio del calciatore dilettante.
MANDIBOLE E MAZZATE – Riecheggia ancora il rumore delle mazzate tra Isera e Baone di Romarzollo, prima categoria del Trentino: in particolare di quelle di Keric Mirsad, squalificato per cinque anni: botte che hanno portato a conseguenze anche abbastanza serie. L’Adige infatti racconta anche di mandibole rotte e calciatori finiti sotto i ferri: “Soprattutto la lagarina Isera ne è uscita con le “ossa rotte”. In totale sono stati comminati 10 anni e 2 mesi di inibizione, divisi sul fronte dell’Isera in 5 per l’assistente arbitrale (non ci sono guardalinee ufficiali in questa categoria), 2 per l’allenatore Voltolini, altri 2 per il giocatore Bressan e un anno e 2 mesi per il giocatore romarzollese Pellegrini. Quest’ultimo è finito sotto i ferri del chirurgo al reparto maxillo-facciale del S. Chiara per la frattura della mandibola”. Un bollettino di guerra.
LA COSTANTE B. E LE MONETINE – Scorrendo i vari comunicati del giudice sportivo dei campionati dilettantistici veneti emerge una costante: la blasfemia. Non ce n’è uno senza squalifiche rimediate da calciatori, allenatori o dirigenti per aver bestemmiato. Molto più lontano dal Veneto, invece, le manifestazioni di dissenso ricordano molto i tempi del crollo della Prima Repubblica. Siamo in Irpinia, terra che peraltro alla Prima Repubblica ha regalato parlamentari, ministri e un presidente del Consiglio: qui un tifoso ha espresso il suo dissenso all’arbitro lanciandogli monetine. “Al termine della gara un tifoso chiaramente riconducibile alla società Mercogliano che si trovava indebitamente nello spazio antistante lo spogliatoio arbitrale, ingiuriava e minacciava il DDg (che sta per ‘direttore di gara’, ndr) arrivandogli a lanciare con forza tre monete colpendolo al petto e provocandogli intenso dolore; lo stesso, dopo il vile gesto seguiva il ddg fino all’ingresso dello spogliatoio continuando con le ingiurie e le minacce”. E chissà che non gli abbia mostrato anche le banconote intonando “Vuoi pure queste?”.
IL TERZO APPENDINO – Tra i vari meme social che riguardano il calcio dilettantistico particolarmente apprezzato dagli addetti ai lavori è stato uno degli ultimi divulgato da “Cronache di Spogliatoio”, che descrive l’allenamento tipico del calciatore dilettante: dall’arrivo alla “guerra per il mitologico terzo appendino” alla “corsetta intorno al campo con aggiornamento di vita morte e miracoli dei compagni” fino alla “partitella con pettorine nella quale ci si gioca onore, pizza, birra, estathé, casa e parenti”.