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Siria, Conte chiama Erdogan: “Tensioni durante la telefonata”. Il premier: “Inaccettabile la vostra azione militare”

Il premier ha avuto un colloquio con il presidente turco nel quale ha ribadito che "la protezione della popolazione civile, già duramente provata da anni di conflitto, e la risoluzione dei conflitti sono priorità irrinunciabili per l’Italia e per l’intera Comunità internazionale"

Una telefonata durata oltre un’ora in cui non sono mancati momenti di forte tensione: il premier Giuseppe Conte ha avuto un colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel quale ha ribadito che l’Italia ritiene “inaccettabile” l’azione militare avviata nel nord della Siria. E ha più volte invitato il capo di Ankara a interrompere questa iniziativa militare che ha effetti negativi sulla popolazione civile. Conte, durante la telefonata, ha infatti rimarcato che “la protezione della popolazione civile, già duramente provata da anni di conflitto, e la risoluzione dei conflitti sono priorità irrinunciabili per l’Italia e per l’intera Comunità internazionale”.

Il colloquio con Erdogan arriva dopo che mercoledì il presidente del Consiglio aveva già annunciato di voler andare oltre il blocco della vendita di armi alla Turchia. E aveva esortato gli altri Paesi a fare lo stesso: “Tutte le iniziative che porteranno la Turchia a rinunciare all’opzione militare noi le metteremo in campo e l’Italia sarà capofila in questa direzione”. Una richiesta, quella di interrompere l’incursione militare e ritirare immediatamente le truppe, che Conte ha ribadito più volte al leader turco. Proprio in queste occasioni, rivelano fonti di Palazzo Chigi, la discussione ha vissuto momenti di tensione.

Conte ha ricordato a Erdogan anche il suo dovere di “svolgere con responsabilità il ruolo geopolitico e di alleato Nato che la Turchia strategicamente detiene, nell’interesse collettivo di stabilizzazione dell’intera regione”. In una nota di Palazzo Chigi viene infine sottolineato che “il Presidente del Consiglio ha rappresentato questa unitaria posizione del governo, delle forze politiche con cui ieri si è confrontato durante il suo passaggio alle Camere e dell’opinione pubblica italiana”.