Giustizia & Impunità

Stadio della Roma, archiviata l’inchiesta sull’assessore allo Sport Daniele Frongia

A chiedere l'archiviazione, disposta dal giudice per le indagini preliminari, erano stati gli stessi pubblici ministeri ritenendo che non ci siano prove del patto corruttivo. La contestazione a uno degli uomini della giunta di Virginia Raggi – che si era autosospeso e aveva rimesso le deleghe – è dovuta a una vicenda raccontata da Luca Parnasi in uno dei suoi interrogatori

È stata archiviata la posizione dell’assessore allo sport del Comune di Roma, Daniele Frongia, indagato per corruzione nell’inchiesta sullo stadio della Roma e su quella relativa alla “bonifica dell’area di Tor di Quinto”. A farlo sapere in una nota è lo stesso Frongia.

A chiedere l’archiviazione, disposta dal giudice per le indagini preliminari, erano stati gli stessi pubblici ministeri della Procura di Roma ritenendo che non ci siano prove del patto corruttivo.

La contestazione a uno degli uomini della giunta di Virginia Raggiche si era autosospeso e aveva rimesso le deleghe per poi rientrare in servizio dopo la richiesta di archiviare – è dovuta a una vicenda raccontata da Luca Parnasi ai pm in uno dei suoi interrogatori, di cui il Fatto Quotidiano aveva già raccontato a settembre dello scorso anno.

Sostanzialmente, qualche tempo prima del suo arresto, avvenuto nel giugno 2018 e poi revocato, il costruttore romano aveva chiesto all’assessore M5s il nome di una persona da inserire come responsabile delle relazioni istituzionali di una sua società, la Ampersand.

Frongia – sempre secondo il racconto di Parnasi – avrebbe proposto una donna di circa 30 anni, ma la possibile assunzione svanì quando arrivarono gli arresti. Parnasi parlando con i pm negli interrogatori è sempre stato chiaro: mai ricevuto pressioni o richieste di favori da parte di Frongia.

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