“La Zingara mi ha permesso di essere conosciuta da un grande numero di persone, ma riguardava un ambito un po' lontano da ciò che mi interessava davvero”, racconta oggi Cloris al settimanale “Spy”. Arrivava dal mondo del teatro e del cinema: aveva lavorato con Massimo Troisi in Ricomincio da tre, ma anche con Mastroianni, Proietti, De Filippo. Il ruolo di Zingara non era previsto, eppure le ha regalato una popolarità tutt'oggi intatta
“La televisione in qualche maniera è stata una parentesi”. Per otto anni Cloris Brosca, ogni sera, ha vestito i panni di Zingara. Prima all’interno di Luna Park, poi con uno spin-off a lei dedicato: il gioco di carte e indovinelli, con la temutissima Luna Nera, teneva incollati allo schermo milioni di spettatori. “La Zingara mi ha permesso di essere conosciuta da un grande numero di persone, ma riguardava un ambito un po’ lontano da ciò che mi interessava davvero”, racconta oggi Cloris al settimanale “Spy”.
Arrivava dal mondo del teatro e del cinema: aveva lavorato con Massimo Troisi in Ricomincio da tre, ma anche con Mastroianni, Proietti, De Filippo. Il ruolo di Zingara non era previsto, eppure le ha regalato una popolarità tutt’oggi intatta. “È difficile riuscire a superare la notorietà e il fascino della Zingara (…) In quel periodo ero talmente impegnata che non avevo neanche il tempo di pormi la domanda: ‘Ma come mi sento io in tutto questo? Come posso far volgere questa cosa verso i miei interessi, quelli teatrali?’. Ero troppo frastornata da tutta una serie di impegni. Quando mi sono fatta questa domanda, sono rimasta con la voglia di restare per un anno ferma per capire cosa volessi fare davvero e poi ho cominciato a buttar giù idee e testi per spettacoli teatrali”.
La televisione non l’ha più frequentata, ma non per scelta. “Mi sarebbe piaciuto partecipare a qualche fiction, o a spettacoli di intrattenimento, ma non mi sono mai proposta. Non sapevo come utilizzarla, quella popolarità. La televisione, come tante altre macchine molto grandi, funziona a compartimenti stagni. Io non sapevo bene neanche a chi rivolgermi e a chi dire che avrei voluto lavorare. Probabilmente non ho avuto l’agente giusto che mi facesse capire quale fosse la direzione da prendere, ma non ho rimpianti: io sono felice a teatro, non è un ripiego. Il mio lato creativo, qui, è appagato totalmente”. Infatti oggi Cloris si divide tra i migliori teatri d’Italia come attrice.