Da piccolo Daniele, nella sua camera in Puglia, guardava “i tutorial di ClioMakeup”. Dopo il liceo artistico salì a Milano, ”a frequentare un corso di makeup”: “Lavorai nei negozi prima come commesso, poi come truccatore”, racconta a Il Fatto Quotidiano. “Nel 2011 aprii il mio canale YouTube, dove offrivo consigli vari con tanto di dimostrazioni”. Roba tipo, “Come sistemare le sopracciglia” o “Come fare il makeup di Kristen Stewart”. Otto anni dopo, Daniele Lorusso è conosciuto come MrDanielMakeup, conta 400 mila iscritti al suo canale e altrettanti follower su Instagram: è diventato un makeup artist influencer.
Un truccatore capace di influenzare le scelte di migliaia di donne in fatto di trucchi, dotato di una sua community da consigliare e di un pubblico da “condurre” nel backstage dello star system, a 30 centimetri dalla star che lui stesso sta truccando: tra queste, le influencer Paola Turani, Giulia Valentina e Veronica Ferraro, le cui sessioni di trucco vengono riprese e pubblicate online. Perché adesso il trucco c’è ma si vede. È mostrato in diretta su Facebook, con una Storia su Instagram o in decine di post, applicato sulla propria faccia o meglio su quella della celebrity di turno. Più che l’inganno, nell’era dei social il trucco decreta l’engagement, che fa la fortuna di un nuovo tipo di star Instagram: i makeup artist.
Nel mondo uno dei primi e forse ancora il più famoso resta Mario Dedivanovic: truccatore di Kim Kardashian e autore del countouring diventato un tormentone (tecnica per scolpire e illuminare il viso), ha oggi qualcosa come 5 milioni e mezzo di follower e organizza una serie di master class per aspiranti truccatrici da 1.500 dollari a giornata. Ancora più modaiolo Hung Vanngo (1,5 milioni di follower), truccatore tra le altre di Bella Hadid, Emily Ratajkowski, Cindy Crawford e Gwyneth Paltrow. Più “fortunato” invece Daniel Martin. L’uomo, amico di Meghan Markle sin dai tempi della serie tv Suits, è stato scelto dalla principessa come suo truccatore ufficiale per il giorno delle nozze.
In Italia la prima è stata Clio Zammatteo, che nel 2008 iniziò a pubblicare i suoi tutorial su Youtube. In breve diventò un fenomeno nazionale, che nel tempo ha sfornato ricchissime collaborazioni con aziende, collezioni di prodotti, libri, programmi tv e un profilo da quasi 3 milioni di follower. Dopo Mr Daniel, il makeup artist più seguito su Instagram (260 mila) è invece Manuel Mameli, il truccatore di Chiara Ferragni. Sardo trasferitosi a Milano, studi in un centro per consulenze d’immagine, sei anni fa ha conosciuto l’influencer italiana più famosa al mondo e ne è diventato il più stretto collaboratore. Oggi collabora con marchi come Calzeodinia, Sephora e tiene corsi di makeup.
“Sì ma non fare confusione”, ci ammonisce un suo collega piuttosto famoso che preferisce rimanere anonimo. “Quelli come Mameli non sono truccatori professionali: non hanno fatto i nostri studi, non hanno mai fatto la gavetta e non hanno mai curato servizi editoriali”. Prendiamo nota. “Sono ‘miracolati’ che hanno fatto fortuna grazie all’amicizia con la star di turno, che truccano gratis in cambio di visibilità”.
Ecco: i soldi. Un makeup artist influencer ha due fonti di guadagno. Primo, il lavoro vero e proprio pagato dal cliente. In genere un’“uscita” per la preparazione di un red carpet o di una sfilata costa dai 500 euro in su (dai 1000 per i nomi più quotati). Molto più contenuti i costi per il cinema (2 mila a settimana) o per gli editoriali (250 euro al giorno) dove il truccatore “beneficia di un ritorno d’immagine”. La fonte di guadagno più grossa e longeva restano ovviamente i matrimoni, seppure di persone ricchissime. “Io tendo a evitarli”, ci racconta uno di loro. “Ma in generale, non mi sposto per meno di 3 mila euro”.
Sul costo finale influisce ovviamente anche il prodotto. “Un buon beauty case deve valere almeno 10 mila euro”, spiega Pablo Ardizzone, makeup artist tra gli altri di Patty Pravo, Jeremy Scott e Valeria Marini. “Ma ovviamente è composto da prodotti esclusivi, ricercati in giro per il mondo e spesso nati da studi in collaborazione con le aziende stesse”. Un prodotto esclusivo, per esempio, lui l’ha creato con il rossetto “Charlene”: un colore unico (con formula segreta) che ha realizzato per la principessa il giorno delle nozze con Alberto Di Monaco. La seconda fonte di guadagno, ben più grossa, sono le partnership con le aziende di makeup. “Non basta solo provare un rossetto per convincersi a comprarlo. Spesso i brand vogliono una figura competente e credibile che spieghi alle loro clienti come utilizzarlo al meglio”, spiega Alessandra Paudice, giornalista beauty di Vanity Fair.it. “Per questo si affidano alla figura del makeup artist, che adesso ha trasferito quella credibilità anche sui suoi canali social”.
In cambio di prodotti gratis e soldi, i makeup artist firmano accordi con cui si impegnano a fare da brand ambassador per le maison più blasonate. Partecipano ai loro eventi, fanno da consulenti per la ricerca e raccontano il prodotto attraverso interviste ai giornali e, da poco, attraverso i loro canali social. Un post sponsorizzato sul loro profilo Instagram può arrivare a 5 mila euro. Una stories fino a 1.500. Il trucco c’è, si vede e si vende pure.