Come già avvenuto in primo grado per Ernesto Carbone, membro della segreteria del Pd, è arrivata un altro verdetto favorevole da parte del Tribunale civile. A essere condannata a pagare le spese è la Sin, la società controllata dall’Agea e nata per sviluppare e gestire il Sistema informativo agricolo nazionale.
La società aveva contestato all’ex deputato dem la spesa di oltre 23mila euro di spese personali effettuate quando era amministratore delegato di Sin tra il 2011 e 2013. Soldi che, stando alla società, Carbone aveva speso per ristoranti, viaggi e trasferte, noleggio auto con conducente e viaggi in treno con la carta di credito aziendale. Le spese come avevano motivato i giudici di primo grado erano “state oggetto di rimborso da parte del socio pubblico di maggioranza Agea che in forza dell’articolo 7 dell’atto di struttura è tenuta a rimborsare a Sin le spese previste nel bilancio di previsione dei costi di struttura e degli organi sociali”. Quindi nessun danno patrimoniale per la Sin.
Quando nel 2014 era emersa la vicenda Carbone aveva definito la causa “atto ritorsivo” nei suoi confronti ricordando che di aver lasciato la società “con un incremento degli utili di circa il 30%” anche per la riduzione dello “stipendio da 480mila a 60mila euro lordi”, aveva eliminato benefit e tagliato stipendi. “Mi è capitato di bloccare dei pagamenti al collegio sindacale e questo, evidentemente, a qualcuno non è andato giù” aveva dichiarato al fattoquotidiano.it.