Assicurano: non metteremo in difficoltà il governo. Intanto però seminano il campo di tranelli: “Faremo emendamenti per eliminare la sugar tax“, “Il Pd è il partito delle tasse“, “Nessun ultimatum, ma il popolo di Italia Viva va ascoltato”, “Il carcere per gli evasori è una barbarie”. A parlare sono tutte figure cresciute e promosse dal Partito Democratico: Maria Elena Boschi, Ettore Rosato, Sandro Gozi. E’ quest’ultimo – nato prodiano, diventato renziano, candidato alle Europee con En Marche e da tre mesi consulente del governo francese – che parla di barbarie in relazione all’inasprimento delle pene per chi evade il fisco: “Questo è un Paese che con il giustizialismo e con le carceri pensa di risolvere i problemi di fondo, e quindi è un Paese che vuole imbarbarirsi”. Così, alla Leopolda, il Pd – in questi giorni primo tutore della manovra finanziaria – sembra il bersaglio preferito. “Credo che sia normale fra partiti diversi considerarsi avversari politici” spiega l’ex ministra Boschi.

Il Pd: “Distruggono per esistere? Viaggiano sul Titanic”
E infatti nel Pd sono già irritati, in particolare chi ha seguito per lunghi tratti il percorso renziano. “Per Ettore Rosato e Maria Elena Boschi il Pd è il partito delle tasse. Non sembrava così quando l’altra mattina alle 5 Teresa Bellanova ed Elena Bonetti hanno approvato in Consiglio dei ministri la Legge di Bilancio – twitta Emanuele Fiano – Se dovete distruggere per esistere, il viaggio sul Titanic è appena cominciato”. “La cosa che non sopporto delle continue polemiche di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato nei confronti del Pd – aggiunge un altro deputato, Alfredo Bazoli – è la mancanza di rispetto nei confronti dei militanti che fino a ieri si sono fatti in quattro per loro. Fate la vostra strada, amici, ma evitate critiche inutili e ipocrite”.

Alla Boschi risponde anche il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che consiglia all’ex collega “di essere alternativa alla piazza di oggi a San Giovanni, che io rispetto e che inevitabilmente porrà dei temi. Vorrei che Maria Elena Boschi e tutti i colleghi che sono nel governo fossero alternativi a Salvini e a CasaPound: se iniziamo a darci le patenti su chi è il partito di cosa non andiamo da nessuna parte. Mi auguro che quella della Boschi sia stata solo una scivolata infelice”.

Bellanova: “Richiamiamo tutti a intese sottoscritte”
La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, capodelegazione nell’esecutivo, non si spinge a seguire le parole di Boschi e Rosato: “Pd partito delle tasse? Non lo so, io dico che Italia Viva è no tasse”. Italia Viva, continua, “ha contribuito a migliorare le proposte nella legge di bilancio”. “Siamo quelli che richiamano tutti al rigore e al rispetto delle intese sottoscritte” aggiunge. “Abbiamo chiesto un incontro al presidente della Repubblica e lo abbiamo avuto”, allude, ora “il presidente del Consiglio ha identica richiesta da parte nostra e mi ha detto informalmente che ci farà avere una data“.

Ma “nessun ultimatum al governo, noi facciamo proposte” assicura la Boschi. Ma “non ci possono chiedere di essere silenti”. Leali sì, ma “diamo il nostro contributo” dicono tutti alla Leopolda. E si fanno forza con “questo popolo” che va “ascoltato perché hanno proposte belle, interessanti”. Il popolo è quello che il leader Matteo Renzi immortala in una foto twittata di primo mattino.

L’ex ministra civatiana Lanzetta: “Nel Pd non c’era ascolto”
Gli ultimi arrivi ufficiali sono Roberto Giachetti e Luciano Nobili, largamente previsti, ma anche Maria Carmela Lanzetta, la sindaca calabrese anti-‘ndrangheta che finì ministra del primo governo Renzi in quota Civati. “Ho scelto di aderire a Italia Viva perché nel Pd non c’era ascolto” dice dal palco della Leopolda. Altri senatori nutriranno il gruppo al Senato, assicura il capogruppo vivaista Davide Faraone.

A centinaia sono entrati nella ex stazione di Firenze, dove sono in programma 53 tavoli tematici coordinati in gran parte da parlamentari o ex parlamentari, come d’abitudine alla Leopolda. “Un abbraccio a chi diceva quest’anno la Leopolda sarà un flop. E due abbracci a chi invitava a restare a casa #ItaliaViva #Leopolda10” twitta ancora Renzi. L’appuntamento clou è alle 17,30 quando sarà presentato il simbolo del partito, scelto con il voto online tra tre opzioni. Dalle 18 sarà possibile iscriversi al partito, solo online. “Il tempo dei signori della tessere è finito, ciao ciao correnti, sarà il primo partito de-correntizzato. Non ci sarà spazio per le correnti nel nuovo partito” azzarda.

Le proposte, dall’eliminazione di quota 100 al Family act
Nel merito Renzi ribadisce la battaglia contro quota 100, come già detto durante il dibattito con Matteo Salvini a Porta a Porta. “Quando diciamo che Quota 100 non va bene non stiamo attaccando gli anziani: dico che 20 miliardi di euro messi tutti insieme su 100mila persone o 190mila come dice Salvini, 20 miliardi per 150mila persone sono un’assurdità“, “una ingiustizia”.

La ministra della Famiglia Elena Bonetti lancia il Family Act che “ci permetterà di far ripartire l’Italia, e avere un’Italia che abbia il coraggio di dirsi più felice”. Fuori dalla retorica, ha annunciato le linee guida del piano a favore delle famiglie da definire con una consultazione che durerà un anno. Fra le prime idee figurano la realizzazione di più asili nido e centri polifunzionali per le famiglie, ma anche un assegno universale mensile per i figli, l’istituzione di “Family bond” per investire in servizi alle famiglie, congedi parentali estesi ai padri, un piano casa a favore delle giovani coppie, l’introduzione di un credito di imposta sulle attività formative. “Diamoci un anno di tempo – ha detto la ministra – per specificare le misure, scegliere la concretezza delle idee: andate nei territori, chiamate aziende e imprenditori, il terzo settore, fatevi dare idee, creeremo un luogo, il Family Hub, dove tutto questo sarà costruito”.

E questo asse tutto strano con i Cinquestelle sulla manovra? “Veramente noi vogliamo abolire quota 100 mentre loro la difendono. Non c’è una sinergia con Di Maio, ma per l’obiettivo di rivedere la manovra e non aumentare le tasse più compagni di viaggio abbiamo meglio è. Per noi lo sviluppo si crea abbattendole le tasse, non aumentandole“. Michele Anzaldi, come quasi ogni anno, protesta sulla copertura dei tg della Rai: “Ieri sera proprio il Tg1 delle 20 ha dedicato alla giornata di apertura della manifestazione una manciata di secondi, meno di 15 in totale – scrive su facebook – “Questa è l’informazione – prosegue Anzaldi – del servizio pubblico pagata da tutti gli italiani? Forse è per questo motivo che Pd e M5s hanno fatto retromarcia e ora vogliono tenere Foa alla presidenza?”.

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