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Michele Bravi torna a cantare in pubblico: “Avevo paura, mi sono fatto mille paranoie, avevo bisogno di amore”

Il cantante riappare ufficialmente in pubblico per la prima volta, dopo il tragico incidente dello scorso novembre. Quattro mini concerti al Teatro San Babila di Milano sold out. Un'ora e dieci di musica per ripartire, a piccoli passi, verso la rinascita tra cover e un inedito “La vita breve dei coriandoli”

di Andrea Conti

Non era un vero e proprio concerto, ma una serata speciale fatta di condivisione, abbracci, lacrime e voglia di tornare a cantare l’amore. Michele Bravi è riapparso ufficialmente per la prima volta in pubblico, ieri sera, al Teatro San Babila di Milano – dopo la breve incursione per un duetto, al concerto dell’amica Chiara Galiazzo lo scorso maggio – per la prima di quattro date sold out, replica stasera e domenica 20 ottobre con doppio spettacolo. Un ritorno che in qualche modo è anche un ricominciare da zero, dopo mesi difficili da quella terribile sera di novembre. La situazione giudiziaria al momento è che la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio stradale per l’artista, coinvolto in un incidente stradale in cui ha perso la vita una donna di 58 anni che viaggiava in sella a una moto. Nelle indagini, chiuse ad aprile, il pm Alessandra Cerreti ha disposto anche una consulenza cinematica per ricostruire l’accaduto. La perizia è stata fatta e l’udienza preliminare sarà il 5 dicembre prossimo.

Nel frattempo il cantante, circondato da tutto il suo team, piano piano cerca di riprendere in mano la sua vita, che poi è la musica. Ed è proprio quello che ha detto appena salito sul palco: “Ho riflettuto molto in questi giorni sulla prima parola per iniziare tutto, la prima parola per ricominciare, la prima parola da dire in questo concerto. Così mi è venuta in mente la parola: nebbia. Quando si pensa alla nebbia subito tutti reagiscono come fosse un qualcosa di negativo. – ha raccontato – Invece a casa mia c’è una cosa si diceva ai bambini: ‘La nebbia è come avere un foglio di carta bianca, davanti agli occhi, a quel punto puoi disegnare tutto quello che vuoi un albero, una collina e aggiungere cose che non esistono’. Si può aggiungere l’irreale al reale. Così la vita mi ha insegnato a immaginare. Mi auguro possiate immergervi nella mia nebbia e nella mia e nella nostra immaginazione e vedere così, anche solo per la durata di un concerto, quello che ci immaginiamo. Buona nebbia a tutti!”.

Ad accompagnare Bravi, al pianoforte Andrea Manzoni, pianista, compositore, produttore e performer residente a Parigi. Alle 14 canzoni si sono alternati i testi – recitati dal cantante – estratti da “La vita non è in ordine alfabetico” di Andrea Bajani. “Un autore per me fondamentale – ha dichiarato Michele -, che ho scoperto per caso in una libreria. Le sue parole mi hanno aiutato moltissimo in questi mesi e non lo ringrazierò mai abbastanza”. Il live si è aperto con “Quando un desiderio cade” con Michele sopra una enorme pedana che riproduce una scala a chiocciola. Luci soffuse e il suono del pianoforte hanno accompagnato il concerto che è durato un’ora e dieci. Tra i momenti più intensi l’esecuzione della cover di Cesare Cremonini “Nessuno vuole essere Robin” e l’inedito “La vita breve dei coriandoli”, interrotto per un momento dall’emozione: “È la prima volta che la canto fuori da casa mia”, ha detto Bravi.

“Avevo paura di presentare questo concerto e creare la scaletta perché egoisticamente avevo pura di non riconoscermi. Quante paranoie mi sono fatto! – ha spiegato – Poi mi sono detto una cosa, normalmente c’è una sorta di reazione negativa quando qualcuno dice che si cantano canzoni d’amore e io le canto. Una mia amica tanto tempo fa mi aveva suggerito un disco dal titolo ‘Ho un problema con quella parola’. Io se dovessi fare un disco oggi lo intitolerei ‘Io ho un problema, quando la parola amore non c’è’. L’amore si manifesta in mille forme e ci circonda per imparare a riconoscerlo, perciò guardatelo bene negli occhi”.

Poi la considerazione finale tra gli applausi: “Poco tempo fa facendo zapping, ho ascoltato con attenzione una riflessione di una delle attrici che amo di più, Lella Costa, sulla grammatica italiana. C’è un modo irrazionale di vivere il tempo della grammatica: nel modo indicativo c’è il futuro semplice e anteriore, ci sono in sacco di forme per il passato e e c’è un solo modo per vivere il presente ed uno è sufficiente, ci basta’. Spero che questo possa essere il futuro e il ritorno al passato”. Chiude la serata “Il diario degli errori”, l’ultimo successo presentato a Sanremo 2017, in cui per la prima volta si ferma e lascia cantare il pubblico commosso. Così Michele Bravi è tornato al suo amore, la musica. A piccoli, necessari, passi.

SCALETTA DEL CONCERTO 1. Quando un desiderio cade 2. Tanto per cominciare 3. Ho imparato a sognare 4. Pure Imagination 5. Cambia 6. Nessuno vuole essere Robin 7. La vita è la felicità 8. The Edge Of Glory 9. Chiavi di casa 10. Diamanti 11. Space Oddity 12 La vita breve dei coriandoli 13 Ricordami 14. Il diario degli errori

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