“Io e un gruppo di persone stiamo creando il Movimento del Fare, che è completamente apolitico e non è sotto l’ombrello di nessun team. E’ fatto di persone che non percepiscono nulla dall’attività politica e che hanno fatto qualcosa nella vita. Lo annuncia ai microfoni di “Foodsport”, su Radio Radio, l’imprenditore Flavio Briatore, che critica, in primis, il taglio del numero dei parlamentari: “Ma voi sapete che in Italia ci sono 8 milioni e mezzo di persone che lavorano per lo Stato? Quando hanno deciso di togliere 300 parlamentari, non hanno fatto proprio niente. E’ solo populismo“.
E spiega: “Dovevano tagliare la Camera o il Senato, che sono due fotocopie che non servono a niente. Levi il Senato completamente e le decisioni le prende la Camera. Siamo gli unici al mondo che hanno due Camere. Che senso ha 300 parlamentari in meno? E’ meglio avere una Camera, con parlamentari bravi e pagarli anche di più. Il problema è che lì c’è tutta gente che prima aveva reddito zero, perché non ha mai lavorato. Adesso – continua – questi si ritrovano 10-12mila euro al mese e fare il parlamentare è la loro unica risorsa. Se perdono il ruolo di parlamentari, sono rovinati. Una volta il politico era industriale, commercialista, professore, dopodiché, una volta uscito dalla politica, tornava al suo mestiere. Adesso invece il mestiere di questi qui è la politica e non sono affatto preparati”.
Briatore si sofferma sul suo progetto: “Credo che si possa dare una mano, perché siamo stanchi di sentirci dire che siamo un popolo di evasori, che le partite Iva e le imprese rubano più di tutti e che i dipendenti fanno il doppio lavoro in nero. Il problema è un altro: da noi c’è la più alta pressione fiscale del mondo, da Paese totalitario. Sulle attività produttive siamo gli ultimi tra i Paesi Ocse. Il sistema di riscossione fiscale che abbiamo è barbaro e incostituzionale perché si basa sull’inversione dell’onere della prova e va contro il contribuente. E’ una follia per qualsiasi impresa investire in Italia”.
Poi menziona Roma: “La spesa pubblica è una delle più alte nel mondo. Abbiamo autobus in fiamme, immondizia nelle strade, un casino da tutte le parti. Bisogna tagliare con la scure la spesa pubblica, partendo dalle partecipate di Stato e delle Regioni, che sono tutte in rosso. Non possiamo dare sempre la colpa agli italiani se le cose vanno male, diamo la colpa alla politica che in tutti questi anni non è riuscita a fare nulla di concreto, ma solo spot televisivi e discorsi solo quando devono prendere i voti prima delle elezioni”.
E chiosa: “Matteo Salvini parla alla pancia della gente ma, facendo cadere il governo gialloverde, ha fatto una gran cazzata. Dio sa come ha fatto a fare una cazzata del genere, perché era incredibile sotto agosto chiamare gli elettori alle urne. Non si capisce cosa sia successo, si vede che aveva il consenso del Pd per andare a votare, altrimenti davvero non si capisce. Matteo Renzi è bravo, non possiamo dirgli niente. E’ molto tecnico, è molto preparato. Entrambi li metterei nella mia squadra. Di Maio? No, non lo metterei nella mia squadra. Al massimo, in panchina. Ma panchina lunga. Non mi convince, ma poi ognuno ha le sue opinioni”.