Società

Fumo, basta con la retorica. O preveniamo oppure smettiamo di fare regole ipocrite

di Daniele Zaninoni

Leggo sempre con interesse gli articoli riguardanti il fumo, compreso l’ultimo sul divieto per il fumo all’aperto in Svezia e il progetto di vietarne l’uso mentre si è alla guida di un mezzo. Io tanti anni fa, fresco di patente, ho dato una solenne botta in un muro con la 500 a causa di una sigaretta cadutami in grembo. So quindi di cosa parlo. Domanda retorica: se non fosse stato un muro, ma un animale o una persona?

Tutto bene, mi dico, però mi sorge un’altra domanda “retorica”: ha senso fare regole contro il fumo e poi proiettare film e fiction televisive in cui gli attori fumano a tutto spiano? Io vedo in questo “fumo da set” qualcosa di forzato che mi porta a pensare male. Ma questa è un’altra storia: non intendo certo indisporre, io piccolo e privato cittadino, una qualche multinazionale del tabacco. Per questo ci sono (o dovrebbero esserci) apposite authority di vigilanza.

Con la mia domanda retorica voglio solo dire una cosa molto banale, ossia: quale può essere il messaggio, insito in queste scene di fumo ostentato, per la mente o per “l’inconsapevole persuasione” di un adolescente? Certamente non di dissuasione; anzi, la morale potrebbe essere, come nei film in bianco e nero, “se sei figo fumi, fumare è virile, è adulto, cosa vuoi che faccia male? Guarda quanti divi lo fanno, saranno mica tutti stupidi, no?”.

Il succo del mio discorso è semplice: se pensiamo veramente che il fumo sia una delle peggiori abitudini che si possano contrarre, è inutile rivolgersi a chi il vizio l’ha già addosso. L’unico campo in cui possiamo, e dobbiamo, intervenire è la prevenzione: prevenire l’ingresso agli adolescenti in questo dramma, che è il vero problema sociale. Se quanto dico non è privo di senso, facciamo un passo avanti e cinque indietro, e così proseguendo.

Se poi vogliamo buttare tutto nel relativo – che è tutta un’esagerazione, che in fondo cos’è una sigaretta, siamo sicuri che faccia tutto il male che si dice – allora abbiamo il coraggio di non fare regole ipocrite, dichiariamoci apertamente “liberisti” su quest’argomento e ognuno faccia come crede, dato che è una questione di scelte e di responsabilità individuali.

Un’ultima domanda: chi “entra” nel circolo del fumo, domani ha una facile scelta davanti a sé? L’adolescente che vi entra domani sarà libero di uscirne come lo è stato di entrare?

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