Veicoli che interagiscono tra loro e con le infrastrutture, grazie a connessioni web e dispositivi mobili. E' questo il futuro delle quattro ruote da qui ai prossimi anni
Insieme alla mobilità a basso impatto ambientale, la connettività è uno dei grandi temi d’attualità riguardo alle quattro ruote. Secondo un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec su dati forniti dalla Roland Berger, entro il 2025 circa il 70% del parco auto europeo sarà formato da vetture che interagiscono con altri veicoli e infrastrutture, grazie a una dotazione telematica fatta di connessioni web e dispositivi mobili.
Si tratta di una stima particolarmente importante, perché ben cinque volte superiore a quella fatta nel 2016, ferma al 13,9%. Più alta anche rispetto alla quota preventivata per l’anno in corso, che è del 41%.
In particolare, questa crescita esponenziale sarà trainata dal ruolo sempre più importante sul mercato delle vetture già dotate, in primo equipaggiamento, di sistemi di connettività integrati: dopo aumenti costanti nel corso degli anni, nel 2025 costituiranno quasi il 40% del totale. Ma sarà decisiva anche la quota di veicoli che adotteranno tali sistemi in seconda battuta, ovvero dopo la vendita (aftermarket), stimata intorno al 30% sempre nel 2025.
Sempre secondo l’Osservatorio Autopromotec, decisivo sarà anche il ruolo dell’assistenza. Ovvero quello delle officine e degli autoriparatori, che dovranno acquisire competenze specifiche nell’interpretazione e nella gestione delle informazioni che vengono dal veicolo: banche dati, software di diagnostica, e più in generale tutte le attrezzature connesse con il veicolo.