Diciannove indagati in tutto, di cui due molto noti: Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell’ex premier e attuale leader di Italia Viva Matteo Renzi. La procura di Firenze ha chiuso le indagini per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false in cui sono coinvolti anche imprenditori e amministratori delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv. Per questa inchiesta, Tiziano Renzi e Laura Bovoli a febbraio 2019 vennero arrestati e per un periodo sono stati ai domiciliari nella loro casa di Rignano.
Secondo quanto emerso dall’indagine, condotta dal procuratore Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal pubblico ministero Christine Von Borries, i genitori dell’ex premier hanno provocato “dolosamente” il fallimento delle tre cooperative dopo averne svuotato le casse. Sono appunto aziende collegate alla “Eventi 6”, la società della famiglia Renzi. Le ipotesi di reato contestate riguardano da un lato l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all’interno di una delle società e, dall’altro, un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013.
Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata a febbraio scorso il gip Angela Fantechi parlava di “condotte volontarie realizzate non per fronteggiare una contingente crisi di impresa, quanto piuttosto di condotte imprenditoriali finalizzate a massimizzare il proprio profitto personale con ricorso a strategie di impresa che non potevano non contemplare il fallimento delle cooperative“. Tanto che, spiegava la giudice, il rischio di reiterazione dei reati da parte degli arrestati “emerge dalla circostanza che i fatti per cui si procede non sono occasionali e si inseriscono in un unico programma criminoso in corso da molto tempo, realizzato in modo professionale con il coinvolgimento di numerosi soggetti, nei cui confronti non è stata avanzata richiesta cautelare, pervicacemente portato avanti anche dopo l’inizio delle indagini”.